La sentenza della Corte di Giustizia Europea che ci si appresta a commentare ha ad oggetto la tutela delle banche di dati e, in particolare, la fattispecie del diritto sui generis, introdotta dalla Direttiva 96/9/CE, che sorge in capo al costitutore di un database in ragione dell’investimento sostenuto per la raccolta, verifica e/o presentazione dei contenuti della banca. A distanza di qualche anno dalle importanti sentenze del 2004, e dopo il controverso rapporto della Commissione sulla valutazione della Direttiva 96/9/CE, la Corte di Giustizia torna dunque a pronunziarsi in materia di banche di dati concentrandosi, questa volta, sulla definizione ed ampiezza da attribuire al termine “estrazione”, contemplato all’art. 7, 2° comma, lett. a), della Direttiva 96/9/CE.
“I nuovi contorni della fattispecie di estrazione non autorizzata del contenuto di una banca dati. Commento alla sentenza della Corte di Giustizia, nel procedimento C-304/07, Directmedia Publishing GmbH v. Albert-Ludwigs-Universität Freiburg”,
AREZZO, Emanuela
2009-01-01
Abstract
La sentenza della Corte di Giustizia Europea che ci si appresta a commentare ha ad oggetto la tutela delle banche di dati e, in particolare, la fattispecie del diritto sui generis, introdotta dalla Direttiva 96/9/CE, che sorge in capo al costitutore di un database in ragione dell’investimento sostenuto per la raccolta, verifica e/o presentazione dei contenuti della banca. A distanza di qualche anno dalle importanti sentenze del 2004, e dopo il controverso rapporto della Commissione sulla valutazione della Direttiva 96/9/CE, la Corte di Giustizia torna dunque a pronunziarsi in materia di banche di dati concentrandosi, questa volta, sulla definizione ed ampiezza da attribuire al termine “estrazione”, contemplato all’art. 7, 2° comma, lett. a), della Direttiva 96/9/CE.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.