Il contributo mira a verificare, nella disciplina delle «varianti» ai contratti di appalto, introdotta dall’art. 106 del d.lgs.vo n. 50/2016, la effettiva concretizzazione dei principi di pubblicità, trasparenza, economicità, concorrenza e parità di trattamento tra le imprese, indicati dalla direttiva comunitarie (2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE) e recepiti dalla legge delega n. 11/2016, nell’ottica di garantire la dimensione europea del mercato dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e consentirvi l’accesso delle piccole e medie imprese. Dopo aver fatto il punto sui principi che sovrintendono alla esecuzione degli appalti e delle concessioni, nell’ambito dell’attuale testo codicistico, sono state esaminate le modifiche dei contratti di appalto ammissibili senza una nuova procedura di affidamento, ex art. 106, d.lgs.vo n. 50/2016, evidenziandone i profili comuni e le differenze rispetto alla precedente disciplina, nell’intento di fornire un inquadramento generale dell’istituto. L’analisi ha evidenziato che, nonostante l’estesa e articolata declinazione delle «varianti» consentite, le carenze e le incongruenze strutturali della disposizione normativa, l’eccessiva genericità e ambiguità di locuzioni, presupposti e condizioni, nonché gli ampi spazi valutativi riservati alla stazione appaltante, sembrano vanificare, in sede di esecuzione, o le esigenze di semplificazione e le garanzie che hanno ispirato il riassetto della materia.

I principi sulla esecuzione del contratto pubblico nella rinnovata disciplina delle "varianti" nel settore degli appalti

FABRI, Alessandra
2017-01-01

Abstract

Il contributo mira a verificare, nella disciplina delle «varianti» ai contratti di appalto, introdotta dall’art. 106 del d.lgs.vo n. 50/2016, la effettiva concretizzazione dei principi di pubblicità, trasparenza, economicità, concorrenza e parità di trattamento tra le imprese, indicati dalla direttiva comunitarie (2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE) e recepiti dalla legge delega n. 11/2016, nell’ottica di garantire la dimensione europea del mercato dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e consentirvi l’accesso delle piccole e medie imprese. Dopo aver fatto il punto sui principi che sovrintendono alla esecuzione degli appalti e delle concessioni, nell’ambito dell’attuale testo codicistico, sono state esaminate le modifiche dei contratti di appalto ammissibili senza una nuova procedura di affidamento, ex art. 106, d.lgs.vo n. 50/2016, evidenziandone i profili comuni e le differenze rispetto alla precedente disciplina, nell’intento di fornire un inquadramento generale dell’istituto. L’analisi ha evidenziato che, nonostante l’estesa e articolata declinazione delle «varianti» consentite, le carenze e le incongruenze strutturali della disposizione normativa, l’eccessiva genericità e ambiguità di locuzioni, presupposti e condizioni, nonché gli ampi spazi valutativi riservati alla stazione appaltante, sembrano vanificare, in sede di esecuzione, o le esigenze di semplificazione e le garanzie che hanno ispirato il riassetto della materia.
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