Ha senso parlare di educazione alla legalità nel contesto liquido odierno, in cui entrambi i termini appaiono logori fino allo svuotamento o, per converso, sovraccaricati di compiti ed attese che non possono adempiere? La riscrittura procedurale sia dell’educazione che della legalità, oggi dominante, non solo impedisce la posizione sensata di tali questioni, ma ne fa degli apparati la cui sintassi impersonale opprime l’uomo; non si può ignorare, inoltre, come la spinta verso la proceduralizzazione sia alimentata da potenti spinte mitopoietiche. Per educare sensatamente alla legalità, invece, occorre in primis che gli spazi pubblici ed istituzionali siano luoghi vivi di riconoscimento, di incontro tra esseri umani, senza per questo sovraccaricarli di senso e di compiti che non possono adempiere. La legalità va, cioè, liberata dalla pretesa di godere di una sovranità totale e totalizzante sull’uomo, sui suoi modi di vita e sulle sue domande più intime e profonde. È qui che vanno approfondite le condizioni elementari di un’ecologia umana ed istituzionale. Il saggio chiude rilevando come ciò richieda anche una revisione profonda dell’apparato epistemico delle scienze giuridiche e, più ampiamente, delle scienze dette umane.[...]

Si può Insegnare la Legalità?

SAVARESE, Paolo
2011-01-01

Abstract

Ha senso parlare di educazione alla legalità nel contesto liquido odierno, in cui entrambi i termini appaiono logori fino allo svuotamento o, per converso, sovraccaricati di compiti ed attese che non possono adempiere? La riscrittura procedurale sia dell’educazione che della legalità, oggi dominante, non solo impedisce la posizione sensata di tali questioni, ma ne fa degli apparati la cui sintassi impersonale opprime l’uomo; non si può ignorare, inoltre, come la spinta verso la proceduralizzazione sia alimentata da potenti spinte mitopoietiche. Per educare sensatamente alla legalità, invece, occorre in primis che gli spazi pubblici ed istituzionali siano luoghi vivi di riconoscimento, di incontro tra esseri umani, senza per questo sovraccaricarli di senso e di compiti che non possono adempiere. La legalità va, cioè, liberata dalla pretesa di godere di una sovranità totale e totalizzante sull’uomo, sui suoi modi di vita e sulle sue domande più intime e profonde. È qui che vanno approfondite le condizioni elementari di un’ecologia umana ed istituzionale. Il saggio chiude rilevando come ciò richieda anche una revisione profonda dell’apparato epistemico delle scienze giuridiche e, più ampiamente, delle scienze dette umane.[...]
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