Muovendo dal dibattito scientifico internazionale sulle risposte sindacali al diffondersi dei rapporti di lavoro non-standard (dibattito caratterizzato da posizioni contrapposte), l’articolo analizza le strategie dei sindacati italiani del settore degli ospedali volte a migliorare termini e condizioni dei lavoratori cosiddetti "atipici". L’interesse di tale settore è legato ai profondi cambiamenti che esso ha subito nel corso degli ultimi decenni, sia in termini di organizzazione del lavoro che di struttura occupazionale. E lo studio adotta per questo una prospettiva diacronica. Seguendo un approccio qualitativo (basato su analisi di contrattazione collettiva, documenti ufficiali, pagine web dei sindacati, rapporti di ricerca, stampa, dati secondari di varie fonti, interviste semi-strutturate a rappresentanti di organizzazioni sindacali ed esperti), l’articolo esplora le diverse iniziative realizzate dai sindacai di settore, interrogandosi sui cambiamenti nelle logiche e nei modelli di azione, sui risultati ottenuti, sui fattori che li hanno agevolati o, al contrario, ostacolati. L’analisi evidenzia un graduale spostamento da un inziale “rifiuto” dei lavoratori con rapporti non-standard verso risposte più inclusive, basate però per lo più su un’estensione di prassi consolidate di rappresentanza, all’interno dei tradizionali modi di operare, dunque con limitate innovazioni. In tale ambito, si evidenzia un “mix” di iniziative, ricalibrate anche a seconda dei mutamenti nei comportamenti della controparte e nel contesto istituzionale. Tali iniziative hanno ottenuto risultati importanti in termini di miglioramento delle condizioni di lavoro degli “atipici”, ma non sufficienti a eliminare del tutto situazioni di criticità e disparita di trattamento economico e normativo, sia per fattori interni alle organizzazioni sindacali che per fattori esterni collegati, per l’appunto, al tipo di “supporto” della controparte e del contesto istituzionale.
Strategie sindacali per i lavoratori "atipici" nel settore degli ospedali pubblici e privati
Pedaci Marcello
2015-01-01
Abstract
Muovendo dal dibattito scientifico internazionale sulle risposte sindacali al diffondersi dei rapporti di lavoro non-standard (dibattito caratterizzato da posizioni contrapposte), l’articolo analizza le strategie dei sindacati italiani del settore degli ospedali volte a migliorare termini e condizioni dei lavoratori cosiddetti "atipici". L’interesse di tale settore è legato ai profondi cambiamenti che esso ha subito nel corso degli ultimi decenni, sia in termini di organizzazione del lavoro che di struttura occupazionale. E lo studio adotta per questo una prospettiva diacronica. Seguendo un approccio qualitativo (basato su analisi di contrattazione collettiva, documenti ufficiali, pagine web dei sindacati, rapporti di ricerca, stampa, dati secondari di varie fonti, interviste semi-strutturate a rappresentanti di organizzazioni sindacali ed esperti), l’articolo esplora le diverse iniziative realizzate dai sindacai di settore, interrogandosi sui cambiamenti nelle logiche e nei modelli di azione, sui risultati ottenuti, sui fattori che li hanno agevolati o, al contrario, ostacolati. L’analisi evidenzia un graduale spostamento da un inziale “rifiuto” dei lavoratori con rapporti non-standard verso risposte più inclusive, basate però per lo più su un’estensione di prassi consolidate di rappresentanza, all’interno dei tradizionali modi di operare, dunque con limitate innovazioni. In tale ambito, si evidenzia un “mix” di iniziative, ricalibrate anche a seconda dei mutamenti nei comportamenti della controparte e nel contesto istituzionale. Tali iniziative hanno ottenuto risultati importanti in termini di miglioramento delle condizioni di lavoro degli “atipici”, ma non sufficienti a eliminare del tutto situazioni di criticità e disparita di trattamento economico e normativo, sia per fattori interni alle organizzazioni sindacali che per fattori esterni collegati, per l’appunto, al tipo di “supporto” della controparte e del contesto istituzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.