Il presente lavoro analizza l’impatto della violenza nell’ambito calcistico sulle presenze allo stadio insieme all’effetto prodotto da alcune politiche di contrasto a questi fenomeni introdotte dal governo italiano a partire dal 2007. I risultati confermano l’idea di un break strutturale che ha interessato il numero medio dei biglietti venduti a partire dalla stagione 1979/80. Un’analisi empirica di lungo periodo, incentrata sui biglietti venduti per la singola partita, suggerisce come la violenza negli stadi e la ridotta credibilità del fenomeno calcistico determinino una riduzione nel numero di spettatori negli stadi di serie A. A partire da questi risultati, si è cercato di valutare l’impatto prodotto dalle nuove disposizioni relative al contrasto dei fenomeni di violenza introdotte dal D.L. 41 del febbraio 2007. Queste misure, fondate sull’idea di fidelizzare i tifosi attraverso una tessera, avevano l’obiettivo di ridurre da un lato la dimensione della violenza associata alle partite di calcio e, attraverso questa riduzione, di coinvolgere nuove categorie di consumatori in precedenza scoraggiate dalla presenza di tali fenomeni. L’analisi rivela che la tessera del tifoso ha avuto un ruolo significativo nel riuscire a compensare le restrizioni all’accesso negli impianti sportivi imposte dall’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive e dal Comitato per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive. I numeri dimostrano, però, come tale strumento sia stato incapace di introdurre una svolta sulle presenze allo stadio, spostando i termini della questione su altri aspetti che coinvolgono la credibilità delle competizioni, la necessità di investimenti sugli stadi e una più intelligente copertura televisiva delle singole partite. [...]

Domanda di Calcio e Violenza negli Stadi: un'Analisi Panel sulla Serie A

DI DOMIZIO, Marco
2012-01-01

Abstract

Il presente lavoro analizza l’impatto della violenza nell’ambito calcistico sulle presenze allo stadio insieme all’effetto prodotto da alcune politiche di contrasto a questi fenomeni introdotte dal governo italiano a partire dal 2007. I risultati confermano l’idea di un break strutturale che ha interessato il numero medio dei biglietti venduti a partire dalla stagione 1979/80. Un’analisi empirica di lungo periodo, incentrata sui biglietti venduti per la singola partita, suggerisce come la violenza negli stadi e la ridotta credibilità del fenomeno calcistico determinino una riduzione nel numero di spettatori negli stadi di serie A. A partire da questi risultati, si è cercato di valutare l’impatto prodotto dalle nuove disposizioni relative al contrasto dei fenomeni di violenza introdotte dal D.L. 41 del febbraio 2007. Queste misure, fondate sull’idea di fidelizzare i tifosi attraverso una tessera, avevano l’obiettivo di ridurre da un lato la dimensione della violenza associata alle partite di calcio e, attraverso questa riduzione, di coinvolgere nuove categorie di consumatori in precedenza scoraggiate dalla presenza di tali fenomeni. L’analisi rivela che la tessera del tifoso ha avuto un ruolo significativo nel riuscire a compensare le restrizioni all’accesso negli impianti sportivi imposte dall’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive e dal Comitato per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive. I numeri dimostrano, però, come tale strumento sia stato incapace di introdurre una svolta sulle presenze allo stadio, spostando i termini della questione su altri aspetti che coinvolgono la credibilità delle competizioni, la necessità di investimenti sugli stadi e una più intelligente copertura televisiva delle singole partite. [...]
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