Nel nostro secolo la centralità del corpo, sia nelle tendenze di costume che nelle scelte politiche, etiche o scientifiche, sta assumendo sempre nuove connotazioni, certamente indizio che alcuni topoi dialettici della tradizione occidentale (come l’ambivalenza tra natura e cultura, o tra naturale e artificiale), oggi si sovrappongono e si commistionano sempre più strettamente, scompaginando alcune categorie tradizionali nel modo di pensare l’essere umano in quanto corporeo. Così, superato il dualismo tra corpo-macchina, corpo-materia, da un lato, e principio razionale, portato spirituale e/o sovrannaturale dell’uomo, dall’altro, bisogna trovare strumenti concettuali e categorie più adeguate a districarsi nel dibattito attuale sulla natura umana, sulla vita e sui nuovi modi/modelli di intendere e di concepire la corporeità. In questa dimensione relazionale, il corpo si rivela nella sua originaria e ambigua essenza: esistere come un oggetto percepito, o esistere come coscienza.

"Elena, Maria e Marillyn. Potere dei corpi o corpi di potere? Ripensando l’ordine simbolico della differenza"

RICCI, Fiammetta
2012-01-01

Abstract

Nel nostro secolo la centralità del corpo, sia nelle tendenze di costume che nelle scelte politiche, etiche o scientifiche, sta assumendo sempre nuove connotazioni, certamente indizio che alcuni topoi dialettici della tradizione occidentale (come l’ambivalenza tra natura e cultura, o tra naturale e artificiale), oggi si sovrappongono e si commistionano sempre più strettamente, scompaginando alcune categorie tradizionali nel modo di pensare l’essere umano in quanto corporeo. Così, superato il dualismo tra corpo-macchina, corpo-materia, da un lato, e principio razionale, portato spirituale e/o sovrannaturale dell’uomo, dall’altro, bisogna trovare strumenti concettuali e categorie più adeguate a districarsi nel dibattito attuale sulla natura umana, sulla vita e sui nuovi modi/modelli di intendere e di concepire la corporeità. In questa dimensione relazionale, il corpo si rivela nella sua originaria e ambigua essenza: esistere come un oggetto percepito, o esistere come coscienza.
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