Nel 2009 la Formazione Sindacale della CGIL, nell’ambito del suo Piano Nazionale di Formazione Sindacale, definisce un “Progetto di sistema” (in quanto connesso con la strategia complessiva della Confederazione) – che si propone la formazione di 20000 quadri e delegati sui temi della democrazia e dei diritti di cittadinanza, con lo scopo di formare sui temi identitari dell’organizzazione, con particolare riferimento ai principi della Costituzione e alla centralità del lavoro. il contributo di questo articolo è quello di dimostrare come la progettazione pedagogica di tale intervento è annoverabile come un’ “azione collettiva”, in quanto ai fini della sua effettiva realizzazione ha coinvolto, in tutte le fasi di attuazione, gli organizzatori, i responsabili di formazione e i formatori, ciascuno secondo le proprie responsabilità. All’attività formativa si è affiancata una ricerca-azione (realizzata direttamente nelle aule di formazione) con lo scopo di analizzare: i legami identitari tradizionali sono condivisi o contestati? Cosa implica per la Cgil assumere l’identità come tema su cui lavorare per il proprio futuro? C’è la consapevolezza che alcuni principi fondanti sono inalterati, ma è importante attualizzarli e declinarli? C’è la convinzione che bisogna elaborare gli elementi costitutivi della propria identità, in processo costruttivo di nuove forme identitarie che tengano conto dell’evoluzione demografica, di genere, di sensibilità, di tradizioni e di paesi d’origine?La ricerca, che ha accompagnato l’azione, ha permesso di approfondire i contenuti e le modalità di trasmissione ed elaborazione. Tutto il progetto ha consegnato all’intera organizzazione la consapevolezza di quali debbano essere le forme con cui riferimenti consolidati negli statuti e nei documenti della Cgil sono capiti e agiti, quali siano le aspettative, le rappresentazioni, le attese dei giovani impegnati nella formazione. Da ciò un processo nel quale l’articolazione tematica, privilegiata in una fase o un incontro, è solo formalmente separata dalle altre.Ancora una volta la formazione sindacale della CGIL si è assunta il compito di prendere in carico le tante domande e contraddizioni che attraversano questa fase sociale e politica. Lo sforzo organizzativo non è stato solo immaginato, data la delicatezza della sfida, ma – nell’ottica dell’azione collettiva – è stato assunto con un punto di vista nazionale per consegnare a tutta l’organizzazione una serie di priorità universalmente riconosciute, nel rispetto delle autonomie organizzative tipiche delle associazioni di rappresentanza.[...]

Democrazia e diritti nella formazione dei quadri sindacali

BRAGA, ADOLFO
2009-01-01

Abstract

Nel 2009 la Formazione Sindacale della CGIL, nell’ambito del suo Piano Nazionale di Formazione Sindacale, definisce un “Progetto di sistema” (in quanto connesso con la strategia complessiva della Confederazione) – che si propone la formazione di 20000 quadri e delegati sui temi della democrazia e dei diritti di cittadinanza, con lo scopo di formare sui temi identitari dell’organizzazione, con particolare riferimento ai principi della Costituzione e alla centralità del lavoro. il contributo di questo articolo è quello di dimostrare come la progettazione pedagogica di tale intervento è annoverabile come un’ “azione collettiva”, in quanto ai fini della sua effettiva realizzazione ha coinvolto, in tutte le fasi di attuazione, gli organizzatori, i responsabili di formazione e i formatori, ciascuno secondo le proprie responsabilità. All’attività formativa si è affiancata una ricerca-azione (realizzata direttamente nelle aule di formazione) con lo scopo di analizzare: i legami identitari tradizionali sono condivisi o contestati? Cosa implica per la Cgil assumere l’identità come tema su cui lavorare per il proprio futuro? C’è la consapevolezza che alcuni principi fondanti sono inalterati, ma è importante attualizzarli e declinarli? C’è la convinzione che bisogna elaborare gli elementi costitutivi della propria identità, in processo costruttivo di nuove forme identitarie che tengano conto dell’evoluzione demografica, di genere, di sensibilità, di tradizioni e di paesi d’origine?La ricerca, che ha accompagnato l’azione, ha permesso di approfondire i contenuti e le modalità di trasmissione ed elaborazione. Tutto il progetto ha consegnato all’intera organizzazione la consapevolezza di quali debbano essere le forme con cui riferimenti consolidati negli statuti e nei documenti della Cgil sono capiti e agiti, quali siano le aspettative, le rappresentazioni, le attese dei giovani impegnati nella formazione. Da ciò un processo nel quale l’articolazione tematica, privilegiata in una fase o un incontro, è solo formalmente separata dalle altre.Ancora una volta la formazione sindacale della CGIL si è assunta il compito di prendere in carico le tante domande e contraddizioni che attraversano questa fase sociale e politica. Lo sforzo organizzativo non è stato solo immaginato, data la delicatezza della sfida, ma – nell’ottica dell’azione collettiva – è stato assunto con un punto di vista nazionale per consegnare a tutta l’organizzazione una serie di priorità universalmente riconosciute, nel rispetto delle autonomie organizzative tipiche delle associazioni di rappresentanza.[...]
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