L’utopia, come è noto, disegna non il reale previsto, ma il reale possibile. E si presenta molto spesso come proposta politica da contrapporre alla realtà: un modello ipotetico e probabile che si vuole o che si potrebbe sostituire a quello esistente; una pratica immaginativa che apre il campo del possibile al di là del campo del reale, o che sottomette il reale al sogno . Una utopia si presenta anche come il rifugio in altro luogo e in altro tempo per sfuggire alla mancanza di presa sul presente. In tal senso, rivela sempre un rapporto molto stretto con l’ambiente politico-sociale da cui nasce la sua proposta alternativa. La rappresentazione di una società radicalmente diversa scaturisce da una critica serrata del contesto sociale e politico presente, in un gioco calibrato tra i due poli della realtà e della finzione. In ciò sta la sua forza e la sua debolezza: forza perché l’utopia è tensione verso l’altrove, capacità di pensare altrimenti, di oltrepassare la datità; debolezza perché nell’utopia, e dunque nell’idea di un modello alternativo di realtà, si annida l’astrazione dal reale e la sua semplificazione totale . Ma se l’utopia ci fa fare quel “salto nell’altrove”, essa comporta tutti i rischi di un discorso folle e di una “schizofrenia” dell’irrealizzabile.
Anamorfosi dell'utopico. Alcuni spunti rileggendo Jean Baudrillard, in Cosmo-polis, Rivista semestrale di Cultura,x- 1.2014.
RICCI, Fiammetta
2014-01-01
Abstract
L’utopia, come è noto, disegna non il reale previsto, ma il reale possibile. E si presenta molto spesso come proposta politica da contrapporre alla realtà: un modello ipotetico e probabile che si vuole o che si potrebbe sostituire a quello esistente; una pratica immaginativa che apre il campo del possibile al di là del campo del reale, o che sottomette il reale al sogno . Una utopia si presenta anche come il rifugio in altro luogo e in altro tempo per sfuggire alla mancanza di presa sul presente. In tal senso, rivela sempre un rapporto molto stretto con l’ambiente politico-sociale da cui nasce la sua proposta alternativa. La rappresentazione di una società radicalmente diversa scaturisce da una critica serrata del contesto sociale e politico presente, in un gioco calibrato tra i due poli della realtà e della finzione. In ciò sta la sua forza e la sua debolezza: forza perché l’utopia è tensione verso l’altrove, capacità di pensare altrimenti, di oltrepassare la datità; debolezza perché nell’utopia, e dunque nell’idea di un modello alternativo di realtà, si annida l’astrazione dal reale e la sua semplificazione totale . Ma se l’utopia ci fa fare quel “salto nell’altrove”, essa comporta tutti i rischi di un discorso folle e di una “schizofrenia” dell’irrealizzabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.