Se fosse vero che la formazione sociale capitalistica borghese fa raggiungere la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini, allora potrebbe anche essere verosimile che il denaro non emani cattivo odore. Ma, appunto, Marx cita più volte quel detto latino precisamente perché sa che la dichiarazione secondo cui tutti sono “liberi e uguali” non risponde assolutamente alle condizioni reali di questo mondo. Sicché, in compagnie discutibili, il denaro puzza. Dunque, il problema che si pone è capire chi, soprattutto oggi e sempre più trasversalmente, gestisca il denaro, il denaro che conta, il denaro come forma del capitale. Ma dietro al fetore del denaro, c’è l’apparenza della “pelle d’oro”, come la chiama Marx [cfr. C, I.3b], che ricopre le merci reali. Per-ciò coloro che dispongono del denaro rappresentato dalle pochissime valute pregiate (a volte una sola), poste come “riserva” a fianco dell’oro o del suo simulacro, riescono anche a disporre acquisendole – acquistandole o pure rapinandole – delle merci, potenzialmente tutte, prodotte nel pianeta. È questo pugno di rappresentanti del capitale monopolistico finanziario (nella moderna accezione imperialistica del termine) che, conseguentemente, risulta più ... “libero e uguale” degli altri uomini.[...]
Olet. Il denaro e le contraddizioni interimperialistiche transnazionali
DONATO, Maurizio;
2004-01-01
Abstract
Se fosse vero che la formazione sociale capitalistica borghese fa raggiungere la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini, allora potrebbe anche essere verosimile che il denaro non emani cattivo odore. Ma, appunto, Marx cita più volte quel detto latino precisamente perché sa che la dichiarazione secondo cui tutti sono “liberi e uguali” non risponde assolutamente alle condizioni reali di questo mondo. Sicché, in compagnie discutibili, il denaro puzza. Dunque, il problema che si pone è capire chi, soprattutto oggi e sempre più trasversalmente, gestisca il denaro, il denaro che conta, il denaro come forma del capitale. Ma dietro al fetore del denaro, c’è l’apparenza della “pelle d’oro”, come la chiama Marx [cfr. C, I.3b], che ricopre le merci reali. Per-ciò coloro che dispongono del denaro rappresentato dalle pochissime valute pregiate (a volte una sola), poste come “riserva” a fianco dell’oro o del suo simulacro, riescono anche a disporre acquisendole – acquistandole o pure rapinandole – delle merci, potenzialmente tutte, prodotte nel pianeta. È questo pugno di rappresentanti del capitale monopolistico finanziario (nella moderna accezione imperialistica del termine) che, conseguentemente, risulta più ... “libero e uguale” degli altri uomini.[...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.