La capacità di proporre previsioni credibili in queste condizioni è ovviamente pari a zero. Sia che i modelli utilizzati siano inadatti alla descrizione del sistema, sia che prevalga la volontà politica di costruire sce-nari ottimistici anche quando le condizioni appaiono avverse, sta di fatto che quando l’Ocse (giugno 1993) mise a confronto le previsioni elaborate dai suoi esperti per il periodo 1987-1992 con quelle dei sapientoni del Fondo monetario internazionale, nonché con le stime dei governi degli Stati Uniti, del Giappone, della Germania, Francia, Italia e Canada, la conclusione scorata che ne dovette trarre fu che erano tutte profondamente errate [cfr. Ocse, 1993]. Due anni dopo, una società di consulenza “indipendente”, la London Economics, confrontò l’esattezza delle valutazioni elaborate da oltre 30 tra i maggiori gruppi britannici impegnati nel settore delle previsioni economiche, tra cui il Ministero del Tesoro, il National Institute, la London Business School; fu un esperto di quest’ultimo istituto a riassumere, sul Financial Times, i risultati del confronto: “... quanto affermano gli specialisti è quasi sempre sbagliato. Le loro valutazioni concordi non hanno previsto nessuno degli sviluppi economici più importanti degli ultimi sette anni” [John Kay, Crack in the crystal ball, in Financial times, 29.9.1995]. [...]
Straordinario mercato
DONATO, Maurizio
2002-01-01
Abstract
La capacità di proporre previsioni credibili in queste condizioni è ovviamente pari a zero. Sia che i modelli utilizzati siano inadatti alla descrizione del sistema, sia che prevalga la volontà politica di costruire sce-nari ottimistici anche quando le condizioni appaiono avverse, sta di fatto che quando l’Ocse (giugno 1993) mise a confronto le previsioni elaborate dai suoi esperti per il periodo 1987-1992 con quelle dei sapientoni del Fondo monetario internazionale, nonché con le stime dei governi degli Stati Uniti, del Giappone, della Germania, Francia, Italia e Canada, la conclusione scorata che ne dovette trarre fu che erano tutte profondamente errate [cfr. Ocse, 1993]. Due anni dopo, una società di consulenza “indipendente”, la London Economics, confrontò l’esattezza delle valutazioni elaborate da oltre 30 tra i maggiori gruppi britannici impegnati nel settore delle previsioni economiche, tra cui il Ministero del Tesoro, il National Institute, la London Business School; fu un esperto di quest’ultimo istituto a riassumere, sul Financial Times, i risultati del confronto: “... quanto affermano gli specialisti è quasi sempre sbagliato. Le loro valutazioni concordi non hanno previsto nessuno degli sviluppi economici più importanti degli ultimi sette anni” [John Kay, Crack in the crystal ball, in Financial times, 29.9.1995]. [...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.