Il carteggio privato di Margherita Bandini (1360-1423), moglie del mercante pratese Francesco di Marco Datini (1335-1410), costituisce una fonte preziosa per osservare le relazioni tra donne all'interno delle reti sociali attive nel contesto mercantile toscano del tardo medioevo. In un'epoca in cui la documentazione relativa alle donne è prevalentemente indiretta, la conservazione di un nucleo di lettere scritte e ricevute da donne, in parte autografe, in parte dettate, consente di accedere a pratiche di comunicazione e scambio che non troverebbero altrimenti riscontro diretto nelle fonti. Il presente contributo prende avvio da una ricognizione condotta sul fondo Datini, volta a individuare i casi in cui Margherita compare come interlocutrice in corrispondenze con altre donne, anche al di fuori del nucleo familiare. Questi scritti restituiscono situazioni concrete - legate alla cura dei figli, alla circolazione di beni, alla gestione di tensioni o bisogni quotidiani - e mostrano come tali relazioni potessero mantenersi anche al di fuori della parentela diretta, attraverso legami fondati sulla consuetudine e sulla fiducia. Fra le lettere comprese in questo gruppo, troviamo quella inviata da Apollonia, moglie dell'operatore economico Polo (Paolo) di Giovanni Chellini, indirizzata a Margherita nel dicembre 1405. Pratese di origine, Polo si era trasferito a Venezia da tempo. È solo nel maggio 1405 che entra in contatto con il Datini. La lettera di Apollonia, per quanto isolata, permette di osservare una forma di relazione epistolare femminile attivata al di fuori dei consueti legami familiari.
Apollonia di Paolo di Giovanni e Margherita Bandini. Un asse femminile nella corrispondenza tra Venezia e Prato
Letizia Nuscis
2025-01-01
Abstract
Il carteggio privato di Margherita Bandini (1360-1423), moglie del mercante pratese Francesco di Marco Datini (1335-1410), costituisce una fonte preziosa per osservare le relazioni tra donne all'interno delle reti sociali attive nel contesto mercantile toscano del tardo medioevo. In un'epoca in cui la documentazione relativa alle donne è prevalentemente indiretta, la conservazione di un nucleo di lettere scritte e ricevute da donne, in parte autografe, in parte dettate, consente di accedere a pratiche di comunicazione e scambio che non troverebbero altrimenti riscontro diretto nelle fonti. Il presente contributo prende avvio da una ricognizione condotta sul fondo Datini, volta a individuare i casi in cui Margherita compare come interlocutrice in corrispondenze con altre donne, anche al di fuori del nucleo familiare. Questi scritti restituiscono situazioni concrete - legate alla cura dei figli, alla circolazione di beni, alla gestione di tensioni o bisogni quotidiani - e mostrano come tali relazioni potessero mantenersi anche al di fuori della parentela diretta, attraverso legami fondati sulla consuetudine e sulla fiducia. Fra le lettere comprese in questo gruppo, troviamo quella inviata da Apollonia, moglie dell'operatore economico Polo (Paolo) di Giovanni Chellini, indirizzata a Margherita nel dicembre 1405. Pratese di origine, Polo si era trasferito a Venezia da tempo. È solo nel maggio 1405 che entra in contatto con il Datini. La lettera di Apollonia, per quanto isolata, permette di osservare una forma di relazione epistolare femminile attivata al di fuori dei consueti legami familiari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


