L’hepatozoonosi felina è una malattia parassitaria cosmopolita del gatto domestico e di alcuni felidi selvatici causata da protozoi appartenenti al genere Hepatozoon. Le specie responsabili dell’infezione nel gatto sono Hepatozoon felis, Hepatozoon silvestris e Hepatozoon canis. Si tratta di una malattia emergente, poco conosciuta e sottovalutata. Le vie di trasmissione non sono chiare, ma si ritiene che il gatto si infetti ingerendo un ospite invertebrato ematofago (es. zecca) e/o mediante la via transplacentare. Tutti i gatti sono a rischio di contrarre la parassitosi, nonostante i soggetti giovani e con possibilità di accesso all’ambiente esterno siano maggiormente esposti. L’hepatozoonosi nel gatto generalmente subclinica o caratterizzata da lievi quadri clinici aspecifici; tuttavia, il parassita è in grado di causare anche gravi forme di malattia, potenzialmente fatali. Le tecniche diagnostiche utilizzate includono gli esami microscopici degli strisci ematici, opportunamente colorati, le tecniche molecolari (PCR) e, in alcuni casi particolari, l’esame istopatologico di biopsie tissutali. Negli ultimi anni è stato registrato un aumento del numero di casi segnalati in Europa ma le informazioni disponibili sulla parassitosi sono ancora limitate. Sarebbe pertanto auspicabile approfondire le conoscenze sulle possibili vie di trasmissione, sui fattori di rischio e sugli aspetti clinico-patologici, necessarie per favorire una tempestiva e corretta diagnosi al fine di contrastare la diffusione della patologia e proteggere la salute del gatto.
Hepatozoonosi felina: una parassitosi emergente
Astuti C.;Paoletti B.
2024-01-01
Abstract
L’hepatozoonosi felina è una malattia parassitaria cosmopolita del gatto domestico e di alcuni felidi selvatici causata da protozoi appartenenti al genere Hepatozoon. Le specie responsabili dell’infezione nel gatto sono Hepatozoon felis, Hepatozoon silvestris e Hepatozoon canis. Si tratta di una malattia emergente, poco conosciuta e sottovalutata. Le vie di trasmissione non sono chiare, ma si ritiene che il gatto si infetti ingerendo un ospite invertebrato ematofago (es. zecca) e/o mediante la via transplacentare. Tutti i gatti sono a rischio di contrarre la parassitosi, nonostante i soggetti giovani e con possibilità di accesso all’ambiente esterno siano maggiormente esposti. L’hepatozoonosi nel gatto generalmente subclinica o caratterizzata da lievi quadri clinici aspecifici; tuttavia, il parassita è in grado di causare anche gravi forme di malattia, potenzialmente fatali. Le tecniche diagnostiche utilizzate includono gli esami microscopici degli strisci ematici, opportunamente colorati, le tecniche molecolari (PCR) e, in alcuni casi particolari, l’esame istopatologico di biopsie tissutali. Negli ultimi anni è stato registrato un aumento del numero di casi segnalati in Europa ma le informazioni disponibili sulla parassitosi sono ancora limitate. Sarebbe pertanto auspicabile approfondire le conoscenze sulle possibili vie di trasmissione, sui fattori di rischio e sugli aspetti clinico-patologici, necessarie per favorire una tempestiva e corretta diagnosi al fine di contrastare la diffusione della patologia e proteggere la salute del gatto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


