Il settore degli appalti pubblici rappresenta una leva strategica per il sistema economico di ogni Paese e, principalmente in Italia, ha un ruolo importantissimo nella ripresa degli investimenti e nel rilancio dell’economia, soprattutto dopo la situazione emergenziale globale derivata dal Covid-19. In tale contesto, Italia ed Europa hanno varato strumenti finanziari e promosso interventi di carattere legislativo per rendere le economie e le società più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide ed alle opportunità della transizione ecologica e digitale. Ai sensi dell’art. 47 del D.L. n. 77/2021 (con recentissime innovazioni ad opera dell’art. 12, comma 8, D.L. n. 19/2024) e della normativa connessa, le Stazioni appaltanti prevedono nelle procedure di gara, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali dell’offerta, criteri orientati a promuovere l’imprenditoria giovanile, la parità di genere, l’assunzione di giovani e donne (obiettivi primari di politica pubblica), nonché l’inclusione lavorativa di persone con disabilità (obiettivo trasversale). Tuttavia, i recenti interventi hanno ad oggetto norme di nuovo conio che non hanno ricevuto ancora una corretta applicazione nei diversi settori, i cui effetti potranno essere visibili solo tra qualche anno, sempre nel rispetto dei principi comunitari che orientano le gare d’appalto. Nell’ambito di questa ricerca, si ritiene utile pertanto ricostruire sistematicamente le questioni problematiche e le criticità connesse all’applicabilità delle clausole sociali in Italia in un settore complesso come quello degli appalti e, nel caso di specie, degli appalti di lavori, evidenziando altresì come, tramite quest’ultimo, si possano perseguire trasversalmente anche alcuni obiettivi di politica pubblica, in aggiunta al fine primario, ossia quello di realizzare delle buone gare d’appalto conformi alla normativa vigente. Per avere un focus completo sul quadro nazionale e sovranazionale, si procede allo studio della normativa di altri Paesi, nello stesso settore, in prospettiva comparata ed all’analisi di dati concreti messi a disposizione da realtà aziendali nazionali.

Gli appalti pubblici come leva per la tutela dell’ambiente, dell’economia circolare, dell’occupazione e della parità di genere

Giulia Di Ludovico;Martina D'Ignazio;Giulia Di Giammarco;Ilaria Ferrauto;Luigi Fimiani;Gianluca Pardi;Benedetta Buzzelli;Matteo Falconi;Denis Di Gennaro;Simone Battistini;Antonello Palasciano.
2024-01-01

Abstract

Il settore degli appalti pubblici rappresenta una leva strategica per il sistema economico di ogni Paese e, principalmente in Italia, ha un ruolo importantissimo nella ripresa degli investimenti e nel rilancio dell’economia, soprattutto dopo la situazione emergenziale globale derivata dal Covid-19. In tale contesto, Italia ed Europa hanno varato strumenti finanziari e promosso interventi di carattere legislativo per rendere le economie e le società più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide ed alle opportunità della transizione ecologica e digitale. Ai sensi dell’art. 47 del D.L. n. 77/2021 (con recentissime innovazioni ad opera dell’art. 12, comma 8, D.L. n. 19/2024) e della normativa connessa, le Stazioni appaltanti prevedono nelle procedure di gara, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali dell’offerta, criteri orientati a promuovere l’imprenditoria giovanile, la parità di genere, l’assunzione di giovani e donne (obiettivi primari di politica pubblica), nonché l’inclusione lavorativa di persone con disabilità (obiettivo trasversale). Tuttavia, i recenti interventi hanno ad oggetto norme di nuovo conio che non hanno ricevuto ancora una corretta applicazione nei diversi settori, i cui effetti potranno essere visibili solo tra qualche anno, sempre nel rispetto dei principi comunitari che orientano le gare d’appalto. Nell’ambito di questa ricerca, si ritiene utile pertanto ricostruire sistematicamente le questioni problematiche e le criticità connesse all’applicabilità delle clausole sociali in Italia in un settore complesso come quello degli appalti e, nel caso di specie, degli appalti di lavori, evidenziando altresì come, tramite quest’ultimo, si possano perseguire trasversalmente anche alcuni obiettivi di politica pubblica, in aggiunta al fine primario, ossia quello di realizzare delle buone gare d’appalto conformi alla normativa vigente. Per avere un focus completo sul quadro nazionale e sovranazionale, si procede allo studio della normativa di altri Paesi, nello stesso settore, in prospettiva comparata ed all’analisi di dati concreti messi a disposizione da realtà aziendali nazionali.
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