Il saggio si propone ricostruisce l’influenza esercitata dagli scritti e dalla biografia foscoliana sul pensiero di Mazzini il quale, fin dagli anni universitari, ravvisò nel poeta di Zante uno dei primi «affetti» della sua vita, con il quale «affratellarsi» tramite le sue opere che – scriverà nel maggio del 1871 ne «La Roma del Popolo» in occasione della traslazione delle spoglie del Poeta dal cimitero londinese di Chswick a Santa Croce – furono «oggetto di lettura assidua, ripetuta, perenne». Un legame spirituale, quello con l’autore dell’Ortis, che si consolidò durante l’esilio inglese allorché il Genovese recuperò e curò la pubblicazione postuma dei manoscritti foscoliani del progetto editoriale della Commedia di Dante Allighieri e della celebre Lettera apologetica che inserì nell’edizione luganese del 1844, da lui stesso promossa, degli Scritti politici inediti di Foscolo. «Risuscitare» nella gioventù italiana «il culto illanguidito» del poeta di Zante significava per Mazzini presentare alle nuove generazioni un modello di patriota letterato a cui ispirarsi per riscattare la propria Patria, l’Italia, decaduta nel corso dei secoli in un «cumulo di vergogne». Un’idea di Patria, quella mazziniana, condivisa anche da Foscolo, ed intesa come una Patria «d’uomini virtuosi e forti, onestamente alteri; puri nel pensiero e fedeli al pensiero nelle azioni» che siano in grado di armonizzare la tradizione nazionale con le tendenze generali dell’epoca sulla via del Progresso.
Mazzini, Foscolo e l'amor di patria
Fabio Di Giannatale
2024-01-01
Abstract
Il saggio si propone ricostruisce l’influenza esercitata dagli scritti e dalla biografia foscoliana sul pensiero di Mazzini il quale, fin dagli anni universitari, ravvisò nel poeta di Zante uno dei primi «affetti» della sua vita, con il quale «affratellarsi» tramite le sue opere che – scriverà nel maggio del 1871 ne «La Roma del Popolo» in occasione della traslazione delle spoglie del Poeta dal cimitero londinese di Chswick a Santa Croce – furono «oggetto di lettura assidua, ripetuta, perenne». Un legame spirituale, quello con l’autore dell’Ortis, che si consolidò durante l’esilio inglese allorché il Genovese recuperò e curò la pubblicazione postuma dei manoscritti foscoliani del progetto editoriale della Commedia di Dante Allighieri e della celebre Lettera apologetica che inserì nell’edizione luganese del 1844, da lui stesso promossa, degli Scritti politici inediti di Foscolo. «Risuscitare» nella gioventù italiana «il culto illanguidito» del poeta di Zante significava per Mazzini presentare alle nuove generazioni un modello di patriota letterato a cui ispirarsi per riscattare la propria Patria, l’Italia, decaduta nel corso dei secoli in un «cumulo di vergogne». Un’idea di Patria, quella mazziniana, condivisa anche da Foscolo, ed intesa come una Patria «d’uomini virtuosi e forti, onestamente alteri; puri nel pensiero e fedeli al pensiero nelle azioni» che siano in grado di armonizzare la tradizione nazionale con le tendenze generali dell’epoca sulla via del Progresso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.