La riforma fiscale accende il faro sulla legittimità del regime impositivo delle Casse di Previdenza

Con il disegno di Legge delega per la riforma fiscale (A.C. 1038), sembrerebbe aver assunto rinnovata attualità l’esigenza di rimediare al controverso disallineamento tra la disciplina fiscale applicabile alla previdenza privata obbligatoria (le Casse di Previdenza) e quella, invece, applicata alle forme di previdenza complementare (i Fondi Pensione), nonché alle diverse modalità di tassazione delle prestazioni finali erogate in capo agli iscritti. Cosicché, la proposta di rivedere, sostanzialmente unificandola, l’imposizione sui redditi finanziari conseguiti da tutte le forme pensionistiche private sia obbligatorie che complementari, di fatto fornisce al legislatore l’occasione per arginare quel fenomeno di doppia tassazione sostanziale che da tempo penalizza, da un lato, i rendimenti delle Casse e, dall’altro, i trattamenti pensionistici e assistenziali dei professionisti iscritti. Uno sforzo ulteriore per arginare la rilevata doppia imposizione è tuttavia auspicabile