Lo studio affronta il tema dell’incidenza delle sopravvenienze di fatto e di diritto sul giudicato amministrativo. Le riflessioni muovono dall’analisi della nozione di giudicato amministrativo, rilevandone il peculiare significato rispetto alla corrispondente nozione civilistica. Ciò in quanto la sentenza del g.a. è destinata ad incidere su quella particolare situazione giuridica soggettiva rappresentata dal potere amministrativo, che solo in alcuni casi è disposto a sopportare vincoli. A ciò deve peraltro aggiungersi la natura impugnatoria che ha caratterizzato, fino a tempi recenti, il giudizio di fronte al g.a. Di qui la difficoltà di predicare l’intangibilità del giudicato amministrativo, tanto che la dottrina tradizionale ha definito il precetto racchiuso nel giudicato di annullamento quale regola “condizionata” al sopraggiungere di mutamenti di fatto o di diritto. La recente evoluzione dell’oggetto del giudizio amministrativo dall’atto impugnato al rapporto intersoggettivo controverso, nonché la proliferazione delle azioni esperibili, segnano tuttavia un importante ampliamento dell’oggetto del giudicato amministrativo, giustificando un rinnovato interesse verso la tematica della sua intensità e della sua capacità di resistenza a fronte delle circostanze ad esso sopravvenute.

Le sopravvenienze nel processo amministrativo. Riflessioni sulla natura “condizionata” del giudicato alla luce del giudizio sul rapporto

Benedetta Ciferni
2018-01-01

Abstract

Lo studio affronta il tema dell’incidenza delle sopravvenienze di fatto e di diritto sul giudicato amministrativo. Le riflessioni muovono dall’analisi della nozione di giudicato amministrativo, rilevandone il peculiare significato rispetto alla corrispondente nozione civilistica. Ciò in quanto la sentenza del g.a. è destinata ad incidere su quella particolare situazione giuridica soggettiva rappresentata dal potere amministrativo, che solo in alcuni casi è disposto a sopportare vincoli. A ciò deve peraltro aggiungersi la natura impugnatoria che ha caratterizzato, fino a tempi recenti, il giudizio di fronte al g.a. Di qui la difficoltà di predicare l’intangibilità del giudicato amministrativo, tanto che la dottrina tradizionale ha definito il precetto racchiuso nel giudicato di annullamento quale regola “condizionata” al sopraggiungere di mutamenti di fatto o di diritto. La recente evoluzione dell’oggetto del giudizio amministrativo dall’atto impugnato al rapporto intersoggettivo controverso, nonché la proliferazione delle azioni esperibili, segnano tuttavia un importante ampliamento dell’oggetto del giudicato amministrativo, giustificando un rinnovato interesse verso la tematica della sua intensità e della sua capacità di resistenza a fronte delle circostanze ad esso sopravvenute.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/133260
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