The article analyses two of the most successful titles of Hans Werner Henze’s operatic output (1926-2012) in the light of the concept of homosociality, which was theorized by Eve Kosovsky Sedgwick. The subjects of the analysis are «Boulevard Solitude» (Hannover, Landestheater, 1952) and «Phaedra» (Berlin, Staatsoper Unter den Linden, 2007). In both works the vocal roles and the musical writing are employed on several occasions with the aim of connoting the homosocial relationships that involve the male protagonist. There are episodes in which music, contributing to highlight these relationships, strengthens the representation of the protagonist as an individual who diverges from the ‘male vs female’ binarism. The analysis of the ways in which this occurs in each of the two titles gives us back a level of meaning of the dramaturgy that is specifically conveyed by music. The examined episodes show how music theatre represents for Henze also the space to narrate aspects of humanity that are marginalized in the real world, such as non-normative gender identities and homosocial relationships.

L’articolo esamina due fra i titoli di maggior successo del teatro musicale di Hans Werner Henze (1926-2012), alla luce del concetto di omosocialità teorizzato da Eve Kosovsky Sedgwick. Costituiscono l’oggetto dell’analisi «Boulevard Solitude» (Hannover, Landestheater, 1952) e «Phaedra» (Berlino, Staatsoper Unter den Linden, 2007). Nelle due opere, i ruoli vocali e la scrittura musicale connotano a più riprese le relazioni di carattere omosociale che vedono coinvolto il protagonista maschile. In entrambe sono riscontrabili episodi in cui la musica, contribuendo a porre in evidenza tali relazioni, rafforza la rappresentazione del personaggio come un individuo che diverge dal binarismo ‘maschile vs femminile’. L’analisi delle modalità attraverso cui ciò avviene ci restituisce, in ciascuno dei due titoli, un livello di significato della drammaturgia che è veicolato specificamente dalla musica. Gli episodi analizzati rivelano come il teatro musicale costituisca, per Henze, anche lo spazio per raccontare aspetti dell’umanità marginalizzati nel mondo reale, quali sono le identità di genere non normative e le relazioni omosociali.

Raccontare l’alterità. La prospettiva omosociale di Hans Werner Henze

Marsico, Federica
2023-01-01

Abstract

The article analyses two of the most successful titles of Hans Werner Henze’s operatic output (1926-2012) in the light of the concept of homosociality, which was theorized by Eve Kosovsky Sedgwick. The subjects of the analysis are «Boulevard Solitude» (Hannover, Landestheater, 1952) and «Phaedra» (Berlin, Staatsoper Unter den Linden, 2007). In both works the vocal roles and the musical writing are employed on several occasions with the aim of connoting the homosocial relationships that involve the male protagonist. There are episodes in which music, contributing to highlight these relationships, strengthens the representation of the protagonist as an individual who diverges from the ‘male vs female’ binarism. The analysis of the ways in which this occurs in each of the two titles gives us back a level of meaning of the dramaturgy that is specifically conveyed by music. The examined episodes show how music theatre represents for Henze also the space to narrate aspects of humanity that are marginalized in the real world, such as non-normative gender identities and homosocial relationships.
2023
L’articolo esamina due fra i titoli di maggior successo del teatro musicale di Hans Werner Henze (1926-2012), alla luce del concetto di omosocialità teorizzato da Eve Kosovsky Sedgwick. Costituiscono l’oggetto dell’analisi «Boulevard Solitude» (Hannover, Landestheater, 1952) e «Phaedra» (Berlino, Staatsoper Unter den Linden, 2007). Nelle due opere, i ruoli vocali e la scrittura musicale connotano a più riprese le relazioni di carattere omosociale che vedono coinvolto il protagonista maschile. In entrambe sono riscontrabili episodi in cui la musica, contribuendo a porre in evidenza tali relazioni, rafforza la rappresentazione del personaggio come un individuo che diverge dal binarismo ‘maschile vs femminile’. L’analisi delle modalità attraverso cui ciò avviene ci restituisce, in ciascuno dei due titoli, un livello di significato della drammaturgia che è veicolato specificamente dalla musica. Gli episodi analizzati rivelano come il teatro musicale costituisca, per Henze, anche lo spazio per raccontare aspetti dell’umanità marginalizzati nel mondo reale, quali sono le identità di genere non normative e le relazioni omosociali.
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