Il regolamento edilizio di cui all’art. 873 c.c. disciplina le distanze da rispettare nelle costruzioni, dettando disposizioni integrative al sistema delineato dal Codice civile e alla disciplina speciale pubblica extracodicistica, in cui norme di diritto pubblico e di diritto privato coesistono. Il medesimo regime e la stessa funzione integrativa caratterizzano le norme tecniche di attuazione (N.T.A.) previste negli strumenti urbanistici, generali e attuativi, che in merito alle distanze tra costruzioni hanno quasi completamente sostituto o reso cedevole il regolamento edilizio. Tali strumenti hanno valore normativo generale e impongono al giudice di assumere, d’ufficio ed anche per la prima volta in Cassazione, i regolamenti edilizi e le N.T.A. come immediato parametro di riferimento per scrutinare la legittimita` (e la liceita` ) o meno delle costruzioni realizzate in violazione delle distanze stabilite, ma successivamente legittimate dalla sopravvenienza di piu` favorevoli modifiche normative. Lo scritto ha inteso rivisitare, alla luce del diritto vivente, la questione della incidenza dello jus supereveniens nei rapporti tra privati e, in particolare, nei giudizi pendenti e cio` anche in relazione alla cogenza in questi casi del principio di prevenzione. Sulla base del principio di prevenzione che consente di regolare armonicamente il rapporto di successione temporale tra le costruzioni che sorgono su fondi contigui, si giunge alla conclusione che, correttamente, viene utilizzato il parametro sopravvenuto per verificare il rispetto delle distanze stabilite dal regolamento (o N.T.A.) e superare l’originaria illegittimita` della costruzione realizzata dal prevenuto. Questa impostazione consente di regolare le eventuali azioni rimesse all’iniziativa del vicino, attesa la natura tipicamente privatistica della sanzione prevista in caso di violazione del regolamento edilizio, costituita dal rimedio della riduzione in pristino e/o dell’eventuale risarcimento per equivalente, ai sensi dell’art. 872 c.c. Peraltro la sentenza in esame, come i precedenti arresti, limita il suo giudizio alla scrutinio del cd. ‘‘fatto compiuto’’, id est di quanto sia stato gia` materialmente realizzato. Questo senza dare adeguata rilevanza alla disciplina speciale pubblica, in cui norme di diritto pubblico e di diritto privato coesistono, e senza approfondire la disciplina urbanistica di zona e la necessita` o meno di un titolo abilitativo, litandosi ad applicare i regolamenti edilizi sulle distanze vigenti al momento della sua decisione, conosciute e conoscibili anche d’ufficio secondo le regole processuali civili. Questa impostazione, infine, potrebbe far sorgere qualche quale perplessita` per l’assoluta mancanza di qualsiasi riferimento alla regola della cd. doppia conformita` che e` immanente nell’attivita` regolatoria dell’ordinato assetto del territorio e che deve riguardare anche la distanza tra costruzioni.

Regole delle distanze tra sostruzioni e la ‘‘prevenzione’’ dalle sopravvenienze

diego de carolis
2022-01-01

Abstract

Il regolamento edilizio di cui all’art. 873 c.c. disciplina le distanze da rispettare nelle costruzioni, dettando disposizioni integrative al sistema delineato dal Codice civile e alla disciplina speciale pubblica extracodicistica, in cui norme di diritto pubblico e di diritto privato coesistono. Il medesimo regime e la stessa funzione integrativa caratterizzano le norme tecniche di attuazione (N.T.A.) previste negli strumenti urbanistici, generali e attuativi, che in merito alle distanze tra costruzioni hanno quasi completamente sostituto o reso cedevole il regolamento edilizio. Tali strumenti hanno valore normativo generale e impongono al giudice di assumere, d’ufficio ed anche per la prima volta in Cassazione, i regolamenti edilizi e le N.T.A. come immediato parametro di riferimento per scrutinare la legittimita` (e la liceita` ) o meno delle costruzioni realizzate in violazione delle distanze stabilite, ma successivamente legittimate dalla sopravvenienza di piu` favorevoli modifiche normative. Lo scritto ha inteso rivisitare, alla luce del diritto vivente, la questione della incidenza dello jus supereveniens nei rapporti tra privati e, in particolare, nei giudizi pendenti e cio` anche in relazione alla cogenza in questi casi del principio di prevenzione. Sulla base del principio di prevenzione che consente di regolare armonicamente il rapporto di successione temporale tra le costruzioni che sorgono su fondi contigui, si giunge alla conclusione che, correttamente, viene utilizzato il parametro sopravvenuto per verificare il rispetto delle distanze stabilite dal regolamento (o N.T.A.) e superare l’originaria illegittimita` della costruzione realizzata dal prevenuto. Questa impostazione consente di regolare le eventuali azioni rimesse all’iniziativa del vicino, attesa la natura tipicamente privatistica della sanzione prevista in caso di violazione del regolamento edilizio, costituita dal rimedio della riduzione in pristino e/o dell’eventuale risarcimento per equivalente, ai sensi dell’art. 872 c.c. Peraltro la sentenza in esame, come i precedenti arresti, limita il suo giudizio alla scrutinio del cd. ‘‘fatto compiuto’’, id est di quanto sia stato gia` materialmente realizzato. Questo senza dare adeguata rilevanza alla disciplina speciale pubblica, in cui norme di diritto pubblico e di diritto privato coesistono, e senza approfondire la disciplina urbanistica di zona e la necessita` o meno di un titolo abilitativo, litandosi ad applicare i regolamenti edilizi sulle distanze vigenti al momento della sua decisione, conosciute e conoscibili anche d’ufficio secondo le regole processuali civili. Questa impostazione, infine, potrebbe far sorgere qualche quale perplessita` per l’assoluta mancanza di qualsiasi riferimento alla regola della cd. doppia conformita` che e` immanente nell’attivita` regolatoria dell’ordinato assetto del territorio e che deve riguardare anche la distanza tra costruzioni.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/123419
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact