Per comprendere il paradigma dell’alpinismo come cultura, anche musicale, è opportuno prendere le mosse, seppur brevemente, proprio da quella schiera di compositori di area austro-germanica che, in piena temperie romantica, pur non praticando l’alpinismo hanno mostrato sensibilità e talvolta passione per la montagna e la sua ascesa. Johannes Brahms, Liszt, Franck, Gustav Mahler e Richard Strauss, ineludibili punti di riferimento dell’Ottocento europeo, non esauriscono i possibili esempi, ma ben rappresentano tale fenomeno. Seguendo una linea approssimativamente cronologica, si incontra il nutrito gruppo di musicisti italiani, fra i quali Leone Sinigaglia, Ettore Zapparoli, Gabriele Boccalatte che in seguito hanno cercato un equilibrio, spesso non facile, fra l’alpinismo militante e la professione di compositori o di interpreti. Ad abbracciare questo fenomeno c’è lo sguardo acuto del musicologo Massimo Mila, anch’egli alpinista. Un cenno meritano gli interpreti che, come Arturo Benedetti Michelangeli e, più recentemente, Mario Brunello hanno trovato nella montagna, nei suoi canti e nei suoi possibili paesaggi sonori un luogo ideale in cui coniugare la dedizione quasi ascetica all’arte musicale e la denuncia ambientalista. Per concludere, il nuovo rapporto fra musica e alpinismo, reso possibile dal progresso tecnologico-digitale, è emblematicamente rappresentato da Daniele Nardi, purtroppo recentemente scomparso in montagna.

‘Ce qu’on entend sur la montagne’: musica, montagna e alpinismo

Besutti Paola
2020-01-01

Abstract

Per comprendere il paradigma dell’alpinismo come cultura, anche musicale, è opportuno prendere le mosse, seppur brevemente, proprio da quella schiera di compositori di area austro-germanica che, in piena temperie romantica, pur non praticando l’alpinismo hanno mostrato sensibilità e talvolta passione per la montagna e la sua ascesa. Johannes Brahms, Liszt, Franck, Gustav Mahler e Richard Strauss, ineludibili punti di riferimento dell’Ottocento europeo, non esauriscono i possibili esempi, ma ben rappresentano tale fenomeno. Seguendo una linea approssimativamente cronologica, si incontra il nutrito gruppo di musicisti italiani, fra i quali Leone Sinigaglia, Ettore Zapparoli, Gabriele Boccalatte che in seguito hanno cercato un equilibrio, spesso non facile, fra l’alpinismo militante e la professione di compositori o di interpreti. Ad abbracciare questo fenomeno c’è lo sguardo acuto del musicologo Massimo Mila, anch’egli alpinista. Un cenno meritano gli interpreti che, come Arturo Benedetti Michelangeli e, più recentemente, Mario Brunello hanno trovato nella montagna, nei suoi canti e nei suoi possibili paesaggi sonori un luogo ideale in cui coniugare la dedizione quasi ascetica all’arte musicale e la denuncia ambientalista. Per concludere, il nuovo rapporto fra musica e alpinismo, reso possibile dal progresso tecnologico-digitale, è emblematicamente rappresentato da Daniele Nardi, purtroppo recentemente scomparso in montagna.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/122318
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact