Abstract [It]: Lo scritto commenta i rapporti tra la sentenza BV e la giurisprudenza pregressa della Corte di giustizia sulla direttiva 2004/80/CE, relativa all’indennizzo delle vittime di reato, per sostenere che la sentenza non costituisce un revirement sul tema dell’ambito di applicazione della direttiva. Nel merito della questione, lo scritto evidenzia come la direttiva sia riconducibile anche al Terzo pilastro, il che rafforza la soluzione della sua applicabilità anche alle situazioni puramente interne. Esso rileva poi un’interessante coincidenza tra criteri di commisurazione dell’indennizzo e criteri per la quantificazione del danno da mancata o incompleta attuazione della direttiva, nonché sulla scelta della Corte di non considerare l’art. 21, par. 2 della Carta, e si sofferma infine sulla compatibilità della normativa italiana in tema di indennizzo con i principi indicati dalla Corte. Abstract [En]: The essay comments on the relations between the BV ruling and the previous case law of the Court of Justice on Directive 2004/80/EC on the compensation of victims of violent intentional crimes, to find that the BV ruling is not a revirement on the issue of the scope of application of Directive 2004/80. The essay argues that the latter should be understood also in light of the Directive’s Third Pillar object, which strenghtens the Court’s conclusion on the applicability of Directive 2004/80 to purely international situations. The essay further points out that, in the BV ruling, the rules on the determination of compensation of victims interestingly overlap with the rules on the determination of damages due for the incomplete implementation of the Directive. It also comments on the Court’s choice to omit any consideration of Art. 21, para. 2 of the Charter and on the compatibility of Italy’s legislation with the principles on compensation of victims laid down by the Court.
Ancora a margine della sentenza della Corte di giustizia sul caso BV in tema di indennizzo delle vittime di reato
Pistoia
2020-01-01
Abstract
Abstract [It]: Lo scritto commenta i rapporti tra la sentenza BV e la giurisprudenza pregressa della Corte di giustizia sulla direttiva 2004/80/CE, relativa all’indennizzo delle vittime di reato, per sostenere che la sentenza non costituisce un revirement sul tema dell’ambito di applicazione della direttiva. Nel merito della questione, lo scritto evidenzia come la direttiva sia riconducibile anche al Terzo pilastro, il che rafforza la soluzione della sua applicabilità anche alle situazioni puramente interne. Esso rileva poi un’interessante coincidenza tra criteri di commisurazione dell’indennizzo e criteri per la quantificazione del danno da mancata o incompleta attuazione della direttiva, nonché sulla scelta della Corte di non considerare l’art. 21, par. 2 della Carta, e si sofferma infine sulla compatibilità della normativa italiana in tema di indennizzo con i principi indicati dalla Corte. Abstract [En]: The essay comments on the relations between the BV ruling and the previous case law of the Court of Justice on Directive 2004/80/EC on the compensation of victims of violent intentional crimes, to find that the BV ruling is not a revirement on the issue of the scope of application of Directive 2004/80. The essay argues that the latter should be understood also in light of the Directive’s Third Pillar object, which strenghtens the Court’s conclusion on the applicability of Directive 2004/80 to purely international situations. The essay further points out that, in the BV ruling, the rules on the determination of compensation of victims interestingly overlap with the rules on the determination of damages due for the incomplete implementation of the Directive. It also comments on the Court’s choice to omit any consideration of Art. 21, para. 2 of the Charter and on the compatibility of Italy’s legislation with the principles on compensation of victims laid down by the Court.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.