Nell’anno 1900 una notizia rossiniana raggiunse l’attenta piazza musicale milanese: "Il m° Lucio Campiani ha donato alla R. Accademia Virgiliana di Mantova alcuni Recitativi con accompagnamento di quartetto d’archi, di Gioachino Rossini, scritti di tutto pugno dal Cigno pesarese che li dedicava al Campiani suo scolaro". Tutto quanto riguardasse il «Cigno pesarese» era degno di interesse, tanto più se a riemergere fossero sue ignote pagine autografe. Lo scarno trafiletto, comunque più informato rispetto alle ancor più scarne notizie locali, non forniva altri dettagli, ma riconduceva la donazione al rapporto fra Rossini e il «suo scolaro» Campiani. Trattandosi di recitativi accompagnati, si poteva ipotizzare che l’autografo contenesse brutte copie o abbozzi di scene d’opera. Nessuno si dette la pena di approfondire. Il frammento rossiniano, tuttora conservato dalla stessa istituzione, ora denominata Accademia nazionale virgiliana di scienze, lettere e arti, è stato a lungo considerato più un cimelio che una fonte musicale degna di studio. Debitamente contestualizzato, esso reca invece il segno concreto dell’operatività didattica di Rossini, che si esplicava anche con interventi diretti sui lavori degli allievi del Liceo musicale di Bologna. Ramificate le implicazioni che ne conseguono: sulla circolazione delle fonti musicali, sull’impegno educativo di Rossini, intrecciato con le relazioni personali, e sulla sua fama postuma anche di didatta.
Rossini didatta: pagine autografe per lo ‘scolaro’ Lucio Campiani
Besutti P.
2020-01-01
Abstract
Nell’anno 1900 una notizia rossiniana raggiunse l’attenta piazza musicale milanese: "Il m° Lucio Campiani ha donato alla R. Accademia Virgiliana di Mantova alcuni Recitativi con accompagnamento di quartetto d’archi, di Gioachino Rossini, scritti di tutto pugno dal Cigno pesarese che li dedicava al Campiani suo scolaro". Tutto quanto riguardasse il «Cigno pesarese» era degno di interesse, tanto più se a riemergere fossero sue ignote pagine autografe. Lo scarno trafiletto, comunque più informato rispetto alle ancor più scarne notizie locali, non forniva altri dettagli, ma riconduceva la donazione al rapporto fra Rossini e il «suo scolaro» Campiani. Trattandosi di recitativi accompagnati, si poteva ipotizzare che l’autografo contenesse brutte copie o abbozzi di scene d’opera. Nessuno si dette la pena di approfondire. Il frammento rossiniano, tuttora conservato dalla stessa istituzione, ora denominata Accademia nazionale virgiliana di scienze, lettere e arti, è stato a lungo considerato più un cimelio che una fonte musicale degna di studio. Debitamente contestualizzato, esso reca invece il segno concreto dell’operatività didattica di Rossini, che si esplicava anche con interventi diretti sui lavori degli allievi del Liceo musicale di Bologna. Ramificate le implicazioni che ne conseguono: sulla circolazione delle fonti musicali, sull’impegno educativo di Rossini, intrecciato con le relazioni personali, e sulla sua fama postuma anche di didatta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.