Il contributo discute la rilevanza delle tematiche marittime per la ricerca sociologica contemporanea a partire dal rinnovato interesse inter-disciplinare per il mare e gli oceani in diversi settori delle scienze sociali, specialmente negli USA. In particolare, l'ipotesi che muove il mio intervento è che la teoria sociologica contemporanea manifesti frequentemente un deficit "cognitivo" terra-centrico, derivante dalla scarsa comprensione del mare e degli oceani in prospettiva globale. Diversamente, sostengo che la ricollocazione del mare all'interno della sociologia abbia un notevole potenziale euristico per l'interpretazione dei fenomeni globali. E che tale ricollocazione debba partire dalla riflessione critica sulla distinzione tipicamente moderna tra terra e mare, ovvero tra società terrestri e vuoti oceanici. Il mio obiettivo è duplice. Da un lato intraprendo un'analisi critica dei presupposti teorici ed epistemologi della sociologia marittima affinché questa si possa confrontare con i paradigmi della globalità e della riflessività. Dall'altro, punto ad individuare temi e problemi di indagine pertinenti ad un'ecologia politica degli oceani intesi come "spazi relazionali e materiali globali". Questi ultimi, ed è la tesi che propongo, manifestano una specifica dinamica di "morfologia della mobilità" e non fungono semplicemente da metafora del vuoto o da medium del movimento. Infatti, i mari e gli oceani contribuiscono in modo indispensabile alla costruzione sociale di un'ecologia politica globale dei flussi, delle connessioni e dei relativi conflitti socio-ambientali che guardi alla società "con" e "attraverso" il mare. In quest'ottica, segnata dall'interconnessione globale degli oceani in termini di disembedding e compressione spazio-temporale penso sia possibile aprire nuove prospettive di ricerca.
Ecologia politica dell’oceano globale. Problemi e sfide della sociologia marittima
Cocco, Emilio
2015-01-01
Abstract
Il contributo discute la rilevanza delle tematiche marittime per la ricerca sociologica contemporanea a partire dal rinnovato interesse inter-disciplinare per il mare e gli oceani in diversi settori delle scienze sociali, specialmente negli USA. In particolare, l'ipotesi che muove il mio intervento è che la teoria sociologica contemporanea manifesti frequentemente un deficit "cognitivo" terra-centrico, derivante dalla scarsa comprensione del mare e degli oceani in prospettiva globale. Diversamente, sostengo che la ricollocazione del mare all'interno della sociologia abbia un notevole potenziale euristico per l'interpretazione dei fenomeni globali. E che tale ricollocazione debba partire dalla riflessione critica sulla distinzione tipicamente moderna tra terra e mare, ovvero tra società terrestri e vuoti oceanici. Il mio obiettivo è duplice. Da un lato intraprendo un'analisi critica dei presupposti teorici ed epistemologi della sociologia marittima affinché questa si possa confrontare con i paradigmi della globalità e della riflessività. Dall'altro, punto ad individuare temi e problemi di indagine pertinenti ad un'ecologia politica degli oceani intesi come "spazi relazionali e materiali globali". Questi ultimi, ed è la tesi che propongo, manifestano una specifica dinamica di "morfologia della mobilità" e non fungono semplicemente da metafora del vuoto o da medium del movimento. Infatti, i mari e gli oceani contribuiscono in modo indispensabile alla costruzione sociale di un'ecologia politica globale dei flussi, delle connessioni e dei relativi conflitti socio-ambientali che guardi alla società "con" e "attraverso" il mare. In quest'ottica, segnata dall'interconnessione globale degli oceani in termini di disembedding e compressione spazio-temporale penso sia possibile aprire nuove prospettive di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.