At first motivated to defend its independence and specificity with respect to the power of the sovereigns of Pavia, after 774, the Lombard Duchy of Benevento proclaimed itself Principate and, at the same time, proposed itself as the legitimate successor of the kingdom of the Lombards and as guardian of traditions and institutions of that people. However, wishing to go beyond political rhetoric and seek the true identity of the Benevento Longobards, the legal life (legislation and practice) of the Duchy / Principality is a useful indicator. The examination of the chapters issued at a distance of about a century from each other by the princes of Benevento Arechi II and Adelchi strikes, first of all, the evident attempt to oppose the contemporary legislation that the Carolingian rulers addressed to northern Italy in the sign of a strong continuity. A closer look, however, cannot escape certain similarities and contiguities and as many elements of rupture with the past. Very characteristic, on the other hand, is the way in which, even in the south, we see the return to Roman law (or rather the re-emergence of this) take place. Contrasting impressions also seem to emerge from the examination of the surviving public and private documentation. The judicial documents, in particular, give an account of a very jagged and lively reality, in which the declared attachment to the Longobard "national" tradition gives way instead to important injections of novelty.

Dapprima motivato a difendere la propria indipendenza e specificità rispetto al potere dei sovrani di Pavia, dopo il 774, il Ducato longobardo di Benevento si proclama Principato e, contemporaneamente, si propone quale legittimo successore del regno dei Longobardi e quale custode delle tradizioni e delle istituzioni di quel popolo. Volendo però andare oltre la retorica politica e ricercare la vera identità dei Longobardi di Benevento, la vita giuridica (legislazione e prassi) del Ducato/Principato si propone come utile indicatore. L’esame dei capitoli emanati a distanza di circa un secolo l’uno dall’altro dai principi beneventani Arechi II e Adelchi colpisce, in primo luogo, l’evidente tentativo di contrapporsi alla contemporanea legislazione che i sovrani carolingi indirizzavano all’Italia settentrionale nel segno di una forte continuità. A uno sguardo più attento, tuttavia, non possono sfuggire talune similitudini e contiguità e altrettanti elementi di rottura col passato. Assai caratteristica, per altro verso, è poi la modalità con cui, anche nel meridione, vediamo attuarsi il ritorno al diritto romano (o piuttosto la riemersione di questo). Impressioni contrastanti parrebbero emergere anche dall’esame della documentazione pubblica e privata sopravvissuta. Gli atti giudiziari, in particolare, danno conto di una realtà quanto mai frastagliata e vivace, in cui il dichiarato attaccamento alla tradizione ‘nazionale’ longobarda cede invece il posto a importanti iniezioni di novità.

Legislazione e prassi nella Benevento longobarda

Loschiavo Luca
2018-01-01

Abstract

Dapprima motivato a difendere la propria indipendenza e specificità rispetto al potere dei sovrani di Pavia, dopo il 774, il Ducato longobardo di Benevento si proclama Principato e, contemporaneamente, si propone quale legittimo successore del regno dei Longobardi e quale custode delle tradizioni e delle istituzioni di quel popolo. Volendo però andare oltre la retorica politica e ricercare la vera identità dei Longobardi di Benevento, la vita giuridica (legislazione e prassi) del Ducato/Principato si propone come utile indicatore. L’esame dei capitoli emanati a distanza di circa un secolo l’uno dall’altro dai principi beneventani Arechi II e Adelchi colpisce, in primo luogo, l’evidente tentativo di contrapporsi alla contemporanea legislazione che i sovrani carolingi indirizzavano all’Italia settentrionale nel segno di una forte continuità. A uno sguardo più attento, tuttavia, non possono sfuggire talune similitudini e contiguità e altrettanti elementi di rottura col passato. Assai caratteristica, per altro verso, è poi la modalità con cui, anche nel meridione, vediamo attuarsi il ritorno al diritto romano (o piuttosto la riemersione di questo). Impressioni contrastanti parrebbero emergere anche dall’esame della documentazione pubblica e privata sopravvissuta. Gli atti giudiziari, in particolare, danno conto di una realtà quanto mai frastagliata e vivace, in cui il dichiarato attaccamento alla tradizione ‘nazionale’ longobarda cede invece il posto a importanti iniezioni di novità.
2018
At first motivated to defend its independence and specificity with respect to the power of the sovereigns of Pavia, after 774, the Lombard Duchy of Benevento proclaimed itself Principate and, at the same time, proposed itself as the legitimate successor of the kingdom of the Lombards and as guardian of traditions and institutions of that people. However, wishing to go beyond political rhetoric and seek the true identity of the Benevento Longobards, the legal life (legislation and practice) of the Duchy / Principality is a useful indicator. The examination of the chapters issued at a distance of about a century from each other by the princes of Benevento Arechi II and Adelchi strikes, first of all, the evident attempt to oppose the contemporary legislation that the Carolingian rulers addressed to northern Italy in the sign of a strong continuity. A closer look, however, cannot escape certain similarities and contiguities and as many elements of rupture with the past. Very characteristic, on the other hand, is the way in which, even in the south, we see the return to Roman law (or rather the re-emergence of this) take place. Contrasting impressions also seem to emerge from the examination of the surviving public and private documentation. The judicial documents, in particular, give an account of a very jagged and lively reality, in which the declared attachment to the Longobard "national" tradition gives way instead to important injections of novelty.
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