Guido Podrecca was a former socialist MP who, after years of interventionist activity, joined Mussolini's newspaper in 1917 to later become a fascist and a friend and associate of the future dictator. His family originated from the Slovene area known as “Italian Slavia”, but held fiercely Italian patriotic beliefs. His attitude towards the South Slavs, while similar in some aspects to many of his «Popolo d'Italia» colleagues' (i.e. a strong anti-Croat sentiment, a distrust of the Yugoslav idea), was characteristic when dealing with Slovenes. Contrary to the normal course of action of his newspaper, he believed a successful and peaceful merger between Italian and Slavs in the new provinces was possible, possibly even relished by the Slovenes themselves. His lexicon reflected this attitude, and despicable actions and traits were never ascribed to Slovenes. Likewise, he claimed that the unavoidable italian “assimilation” of the “allogeni” needed to be as slow and gentle as possible.

Guido Podrecca fu un ex-parlamentare socialista che, dopo anni di attività interventista, iniziò a collaborare col giornale di Mussolini nel 1917. In seguito divenne fascista, nonché amico del futuro dittatore. La sua famiglia era originaria dell'area di lingua slovena conosciuta com "Slavia italiana", ma era depositaria di una accesa fede patriottica italiana. L'atteggiamento di Podrecca verso gli slavi del Sud, per quanto simile in alcuni aspetti a quella di molti suoi colleghi al «Popolo d'Italia» (forte anticroatismo, diffidenza verso l'idea jugoslava), si rivelò invece peculiare nel caso degli sloveni. In opposizione alla linea prevalente sul suo giornale, egli riteneva che una fusione pacifica e di successo tra gli italiani e gli slavi nelle Nuove Province fosse non solo possibile, ma anche auspicata dagli sloveni stessi. Il suo lessico riflesse questo atteggiamento, ed egli non attribuì mai agli sloveni caratteri negativi o azioni spregevoli. Similmente, avocò una "assimilazione" degli "allogeni" che, per quanto inevitabile, avrebbe dovuto essere il più graduale possibile.

«Gli slavi cisalpini per l'Italia». Guido Podrecca, il «Popolo d'Italia» e gli slavi del Sud (1917-1921).

Tommaso Chiarandini
2018-01-01

Abstract

Guido Podrecca was a former socialist MP who, after years of interventionist activity, joined Mussolini's newspaper in 1917 to later become a fascist and a friend and associate of the future dictator. His family originated from the Slovene area known as “Italian Slavia”, but held fiercely Italian patriotic beliefs. His attitude towards the South Slavs, while similar in some aspects to many of his «Popolo d'Italia» colleagues' (i.e. a strong anti-Croat sentiment, a distrust of the Yugoslav idea), was characteristic when dealing with Slovenes. Contrary to the normal course of action of his newspaper, he believed a successful and peaceful merger between Italian and Slavs in the new provinces was possible, possibly even relished by the Slovenes themselves. His lexicon reflected this attitude, and despicable actions and traits were never ascribed to Slovenes. Likewise, he claimed that the unavoidable italian “assimilation” of the “allogeni” needed to be as slow and gentle as possible.
2018
Guido Podrecca fu un ex-parlamentare socialista che, dopo anni di attività interventista, iniziò a collaborare col giornale di Mussolini nel 1917. In seguito divenne fascista, nonché amico del futuro dittatore. La sua famiglia era originaria dell'area di lingua slovena conosciuta com "Slavia italiana", ma era depositaria di una accesa fede patriottica italiana. L'atteggiamento di Podrecca verso gli slavi del Sud, per quanto simile in alcuni aspetti a quella di molti suoi colleghi al «Popolo d'Italia» (forte anticroatismo, diffidenza verso l'idea jugoslava), si rivelò invece peculiare nel caso degli sloveni. In opposizione alla linea prevalente sul suo giornale, egli riteneva che una fusione pacifica e di successo tra gli italiani e gli slavi nelle Nuove Province fosse non solo possibile, ma anche auspicata dagli sloveni stessi. Il suo lessico riflesse questo atteggiamento, ed egli non attribuì mai agli sloveni caratteri negativi o azioni spregevoli. Similmente, avocò una "assimilazione" degli "allogeni" che, per quanto inevitabile, avrebbe dovuto essere il più graduale possibile.
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