Benjamin Zephaniah: le performance di un griot contemporaneo

Il contributo propone una riflessione sulla figura di Benjamin Zephaniah, poeta, scrittore e performer rasta inglese di origine giamaicana, che ama piuttosto definirsi un griot, facendo risalire la propria arte alla tradizione orale dei cantastorie dell’Africa occidentale che conservavano e tramandavano la memoria della comunità cui appartenevano. La sua produzione artistica spazia dalla musica reggae alla poesia dub, ai racconti per bambini; ma, soprattutto, mette al centro della scena il potere della parola viva, recitata in performance spesso accompagnate dalla musica delle sue origini; quel potere ‘magico’ che Walter Ong attribuisce proprio al suono delle parole nelle culture orali. Zephaniah nelle sue numerosissime apparizioni pubbliche, oltre che sul sito web recentemente ridisegnato, insiste costantemente sul ruolo del poeta nella società – un ruolo complesso e di grande responsabilità, fondato sull’impegno politico e civile – e declina il suo concetto di letteratura, dialogando idealmente con la tradizione canonica britannica e con quella reggae delle sue origini.