Cardinal Guglielmo Sirleto was a key figure in the age of Countereformation. His profile was subject to several researches, which gave reason of his role in the world of philology and politics. Curiously, he was never focussed for his role in the art history. The essay does so using as a starting poin the church of the Madonna dei Monti, in Rome, which was built under Sirleto's direct patronage by Giacomo della Porta.

Il cardinale Guglielmo Sirleto è stato oggetto di numerosi affondi da parte degli studiosi. Questi studi ne hanno affrontato la figura - veramente chiave nell'ambito dell'età della Controriforma, sotto molti punti di vista. Curiosamente, di rado ciò è stato fatto per la storia dell’arte. Fra le poche eccezioni a riguardo rientrano gli studi di Loren Partridge, i quali non hanno comunque avuto un carattere sistematico, ma hanno connesso la figura del cardinale a singoli cantieri, a cominciare da quello della Reggia di Caprarola. Questa curiosa situazione può essere addebitata a diversi motivi. Parte si deve allo speciale profilo di Sirleto. Per tutta la vita il prelato rimase 'al coperto', preferendo mettersi al servizio di altre persone, solo in apparenza più grandi della propria, e comunque più in vista sotto il profilo politico, da Marcello II a Carlo Borromeo. Uomo di cultura vasta e per certi versi eccezionale - per esempio nella dimestichezza con le fonti bibliche, classiche, testamentarie e patristiche - Sirleto preferì anche qui dissimularla – come dimostra il suo fondamentale silenzio editoriale . Altrettanto bene egli seppe nascondere i propri interessi specifici e reali fino talora a farne perdere le tracce. Almeno altrettanta responsabilità spetta comunque alla storia dell’arte, particolarmente nel ricostruire l’età della Controriforma. Molti passi sono stati avanti nell’ultima generazione, come dimostrano gli stessi lavori di Partridge. Ancora oggi esiste qualche difficoltà a riconoscere la profonda valenza politica dell’arte in questo periodo; come pure talora si stenta a riconoscere l’impiego estensivo dell’arte effettuata dalla politica. L’intervento mira a rappresentare, prendendo in prestito il lessico dei restauratori, un “tassello di pulitura”, ovvero un tassello di conoscenza. Esso mira dunque a comprovare l’interesse di Sirleto nell’arte. La sua capacità di muoversi con competenza in questo ambito, oltre che in quelli, ben più noti, della storia sacra ed erudita. Infine di tracciare il suo modo di agire attraverso l’analisi delle fonti di un’impresa concreta, la Madonna dei Monti. Stabilendo paralleli, analogie e fin dove possibili concreti legami storici con alcuni cantieri coevi, come per esempio Sant’Atanasio dei Greci.

«A honor de Dio et utilità del prossimo»: il cardinale Gugliemo Sirleto e il suo rapporto con l'arte nella chiesa romana della Madonna dei Monti

Coen, Paolo
2018-01-01

Abstract

Cardinal Guglielmo Sirleto was a key figure in the age of Countereformation. His profile was subject to several researches, which gave reason of his role in the world of philology and politics. Curiously, he was never focussed for his role in the art history. The essay does so using as a starting poin the church of the Madonna dei Monti, in Rome, which was built under Sirleto's direct patronage by Giacomo della Porta.
2018
978-88-32184-00-6
Il cardinale Guglielmo Sirleto è stato oggetto di numerosi affondi da parte degli studiosi. Questi studi ne hanno affrontato la figura - veramente chiave nell'ambito dell'età della Controriforma, sotto molti punti di vista. Curiosamente, di rado ciò è stato fatto per la storia dell’arte. Fra le poche eccezioni a riguardo rientrano gli studi di Loren Partridge, i quali non hanno comunque avuto un carattere sistematico, ma hanno connesso la figura del cardinale a singoli cantieri, a cominciare da quello della Reggia di Caprarola. Questa curiosa situazione può essere addebitata a diversi motivi. Parte si deve allo speciale profilo di Sirleto. Per tutta la vita il prelato rimase 'al coperto', preferendo mettersi al servizio di altre persone, solo in apparenza più grandi della propria, e comunque più in vista sotto il profilo politico, da Marcello II a Carlo Borromeo. Uomo di cultura vasta e per certi versi eccezionale - per esempio nella dimestichezza con le fonti bibliche, classiche, testamentarie e patristiche - Sirleto preferì anche qui dissimularla – come dimostra il suo fondamentale silenzio editoriale . Altrettanto bene egli seppe nascondere i propri interessi specifici e reali fino talora a farne perdere le tracce. Almeno altrettanta responsabilità spetta comunque alla storia dell’arte, particolarmente nel ricostruire l’età della Controriforma. Molti passi sono stati avanti nell’ultima generazione, come dimostrano gli stessi lavori di Partridge. Ancora oggi esiste qualche difficoltà a riconoscere la profonda valenza politica dell’arte in questo periodo; come pure talora si stenta a riconoscere l’impiego estensivo dell’arte effettuata dalla politica. L’intervento mira a rappresentare, prendendo in prestito il lessico dei restauratori, un “tassello di pulitura”, ovvero un tassello di conoscenza. Esso mira dunque a comprovare l’interesse di Sirleto nell’arte. La sua capacità di muoversi con competenza in questo ambito, oltre che in quelli, ben più noti, della storia sacra ed erudita. Infine di tracciare il suo modo di agire attraverso l’analisi delle fonti di un’impresa concreta, la Madonna dei Monti. Stabilendo paralleli, analogie e fin dove possibili concreti legami storici con alcuni cantieri coevi, come per esempio Sant’Atanasio dei Greci.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/92868
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact