Il saggio esplora un angolo del mondo della cultura popolare contemporanea per fotografare alcuni aspetti di quella tendenza crescente nelle moderne metropoli – in particolare nella fascia demografica dei thirty-something – verso uno stile di vita sempre più insulare e infantile. Tappa base di questa escursione è il romanzo "About a Boy" di Nick Hornby (1998), che di questa tendenza offre un ritratto ironico e amaro al tempo stesso, cogliendo nella tentacolarità anche e soprattutto mediale della 'popular culture' (Chambers 1986), e nella sua ormai totale identificazione con la 'youth culture', le ragioni di un progressivo distanziamento dalla realtà e di una crescente anomia urbana. Un aspetto questo, che con sempre maggiore evidenza, si coglie tra le pagine di un recente tipo di letteratura popolare femminile (la chick-lit), nella quale va affermandosi una concezione sempre più egocentrica e ludica della vita (sia nel significato di gioco sia in quello di finzione dell’etimo 'ludere') quale risposta e forma di adattamento – forse anche di sopravvivenza – a un contesto sociale e relazionale metropolitano manifestamente 'liquido' (Bauman, 2004) e slegato.

Isole single nell’arcipelago metropolitano:dal peterpanismo di "About a Boy" alla filosofia kidult della chick-lit

ESPOSITO, Lucia
2007-01-01

Abstract

Il saggio esplora un angolo del mondo della cultura popolare contemporanea per fotografare alcuni aspetti di quella tendenza crescente nelle moderne metropoli – in particolare nella fascia demografica dei thirty-something – verso uno stile di vita sempre più insulare e infantile. Tappa base di questa escursione è il romanzo "About a Boy" di Nick Hornby (1998), che di questa tendenza offre un ritratto ironico e amaro al tempo stesso, cogliendo nella tentacolarità anche e soprattutto mediale della 'popular culture' (Chambers 1986), e nella sua ormai totale identificazione con la 'youth culture', le ragioni di un progressivo distanziamento dalla realtà e di una crescente anomia urbana. Un aspetto questo, che con sempre maggiore evidenza, si coglie tra le pagine di un recente tipo di letteratura popolare femminile (la chick-lit), nella quale va affermandosi una concezione sempre più egocentrica e ludica della vita (sia nel significato di gioco sia in quello di finzione dell’etimo 'ludere') quale risposta e forma di adattamento – forse anche di sopravvivenza – a un contesto sociale e relazionale metropolitano manifestamente 'liquido' (Bauman, 2004) e slegato.
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