La monografia è imperniata sull’analisi del nuovo regime legale del trasporto aereo di cose, determinatosi a seguito dall’entrata in vigore del d. lgs. 15 marzo 2006 n. 151, recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 9 maggio 2005 n. 99. Il quadro normativo si caratterizza, da un lato, per la assoluta novità della disciplina - basti pensare che, dell’impianto originario delle sezioni II, Del trasporto aereo di cose e III, Della lettera di trasporto aereo, del Capo II, Del trasporto, del Titolo I, Dei contratti di utilizzazione, del codice della navigazione, è sopravvissuto un solo articolo relativo alla forma (art. 950 c. nav.), mentre i restanti sono stati o completamente modificati (da art. 951 ad art. 954 c. nav.) o espressamente abrogati (da art. 955 ad art. 964 c. nav.) - dall’altro in ragione dell’inconsueta tecnica utilizzata dal legislatore. Quest’ultimo, per regolare la materia de quo, ha infatti previsto un rinvio generico “alle norme internazionali in vigore nella Repubblica”. Ed è proprio dall’analisi delle conseguenze giuridiche che una tale formulazione comporta che sono mosse alcune argomentazioni: una volta avvertita la necessita di chiarire il significato da attribuirsi all’espressione sopra menzionata (stante la contemporanea vigenza nel nostro ordinamento, in materia di trasporto aereo di cose, sia della Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999, ritenuta applicabile, sia della meno recente Convenzione di Varsavia del 12 ottobre 19129, come successivamente modificata), pone in luce i pregi (automatico aggiornamento del diritto interno al modificarsi della normativa di diritto uniforme) ed i difetti della nuova disciplina (non agevole individuazione della base legale da applicarsi al trasporto aereo, difficoltà di ordine linguistico ed interpretativo, stante il fatto che i testi ufficiali della sopra citata Convenzione di Montreal del 1999, i soli facenti fede, sono stati redatti in inglese, francese, arabo, cinese, russo e spagnolo ma non in italiano). Ampio spazio è poi dedicato alla demarcazione della sfera di applicazione della normativa internazionale, opportunamente differenziata da quella di diritto interno.[...]
Il trasporto aereo di cose. Riflessioni sul nuovo regime legale
ROSAFIO, Elisabetta
2007-01-01
Abstract
La monografia è imperniata sull’analisi del nuovo regime legale del trasporto aereo di cose, determinatosi a seguito dall’entrata in vigore del d. lgs. 15 marzo 2006 n. 151, recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 9 maggio 2005 n. 99. Il quadro normativo si caratterizza, da un lato, per la assoluta novità della disciplina - basti pensare che, dell’impianto originario delle sezioni II, Del trasporto aereo di cose e III, Della lettera di trasporto aereo, del Capo II, Del trasporto, del Titolo I, Dei contratti di utilizzazione, del codice della navigazione, è sopravvissuto un solo articolo relativo alla forma (art. 950 c. nav.), mentre i restanti sono stati o completamente modificati (da art. 951 ad art. 954 c. nav.) o espressamente abrogati (da art. 955 ad art. 964 c. nav.) - dall’altro in ragione dell’inconsueta tecnica utilizzata dal legislatore. Quest’ultimo, per regolare la materia de quo, ha infatti previsto un rinvio generico “alle norme internazionali in vigore nella Repubblica”. Ed è proprio dall’analisi delle conseguenze giuridiche che una tale formulazione comporta che sono mosse alcune argomentazioni: una volta avvertita la necessita di chiarire il significato da attribuirsi all’espressione sopra menzionata (stante la contemporanea vigenza nel nostro ordinamento, in materia di trasporto aereo di cose, sia della Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999, ritenuta applicabile, sia della meno recente Convenzione di Varsavia del 12 ottobre 19129, come successivamente modificata), pone in luce i pregi (automatico aggiornamento del diritto interno al modificarsi della normativa di diritto uniforme) ed i difetti della nuova disciplina (non agevole individuazione della base legale da applicarsi al trasporto aereo, difficoltà di ordine linguistico ed interpretativo, stante il fatto che i testi ufficiali della sopra citata Convenzione di Montreal del 1999, i soli facenti fede, sono stati redatti in inglese, francese, arabo, cinese, russo e spagnolo ma non in italiano). Ampio spazio è poi dedicato alla demarcazione della sfera di applicazione della normativa internazionale, opportunamente differenziata da quella di diritto interno.[...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.