Il testo esplora il difficile legame tra la possibilità umana e la regola giuridica, sullo sfondo di un tentativo di chiarificazione dei profili costitutivi di quel piano della realtà sociale rappresentato dalle istituzioni giuridico-politiche. Il primo passo del lavoro consiste nel far affiorare l’alternativa trascendentale tra il riconoscere e l’escludere che è implicata nella dimensione positiva del diritto, per situarne quindi il contesto di riferimento oltre l’intersoggettività, nel complesso processo di costituzione della società umana e dei suoi risvolti normativi. Ciò porta alla rilettura, in chiave antropologico-relazionale, del bene comune, che si delinea come processo in cui, grazie al coinvolgimento degli esseri umani in quanto parlanti intelligenti e responsabili, prende forma e consistenza la reciproca e generalizzata fiducia. L’oggettivazione dei livelli normativi di tale processo richiede anche istituzioni giuridico-politiche atte a tradurre, sullo sfondo di un’articolata dialettica tra la filigrana costitutiva ed i passaggi costruttivi del processo stesso, la relazione nel tempo storico. In questa direzione le istituzioni giuridico-politiche, in primis lo Stato di diritto, rappresentano un pilastro irrinunciabile di un mondo autenticamente comune, ma non oppressivo od uniformante, in quanto omogeneo alla dignitas di cui è portatore ogni singolo essere umano e luogo, specifico ma non esaustivo, di esercizio della sua, singolarissima, possibilità.
LA POSSIBILITA' NELLA REGOLA. Il diritto nel mondo comune
SAVARESE, Paolo
2004-01-01
Abstract
Il testo esplora il difficile legame tra la possibilità umana e la regola giuridica, sullo sfondo di un tentativo di chiarificazione dei profili costitutivi di quel piano della realtà sociale rappresentato dalle istituzioni giuridico-politiche. Il primo passo del lavoro consiste nel far affiorare l’alternativa trascendentale tra il riconoscere e l’escludere che è implicata nella dimensione positiva del diritto, per situarne quindi il contesto di riferimento oltre l’intersoggettività, nel complesso processo di costituzione della società umana e dei suoi risvolti normativi. Ciò porta alla rilettura, in chiave antropologico-relazionale, del bene comune, che si delinea come processo in cui, grazie al coinvolgimento degli esseri umani in quanto parlanti intelligenti e responsabili, prende forma e consistenza la reciproca e generalizzata fiducia. L’oggettivazione dei livelli normativi di tale processo richiede anche istituzioni giuridico-politiche atte a tradurre, sullo sfondo di un’articolata dialettica tra la filigrana costitutiva ed i passaggi costruttivi del processo stesso, la relazione nel tempo storico. In questa direzione le istituzioni giuridico-politiche, in primis lo Stato di diritto, rappresentano un pilastro irrinunciabile di un mondo autenticamente comune, ma non oppressivo od uniformante, in quanto omogeneo alla dignitas di cui è portatore ogni singolo essere umano e luogo, specifico ma non esaustivo, di esercizio della sua, singolarissima, possibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.