"I linguaggi del potere. Costruttori di significato, distruttori di senso"

Le vie del comunicare sono anche luoghi dialettici tra linguaggio e potere, come rapporto tra linguaggio, azione comunicativa e libertà di operare criticamente su ogni dominio che deprivi il soggetto della possibilità di pensare e realizzare eticamente la sua identità politica . Identità che può costituirsi solo nel difficile equilibrio tra affermazione di sé e rispetto dell’altro, tra esclusione e integrazione, tra modi di assoggettamento e di riconoscimento dell’alterità . Ciò che preoccupa è che con la moltiplicazione esponenziale delle applicazioni tecnologiche al sistema comunicativo, sembra di assistere ad una espansione e ad un affinamento del potere umano di manipolare il mondo, quindi di dominarlo e organizzarlo. Ma il nuovo indirizzo mediologico rappresenta e rispecchia anche un nuovo ordine di procedure logiche, di inquadramenti etici e di funzioni cognitive all'interno del piano d’esistenza individuale e relazionale.[...]