Un approccio storico alla crisi, letta attraverso la lente di alcuni suoi capitoli-fattori essenziali di tipo soprattutto monetario : non solo la lettera di Andreatta al governatore Ciampi (1981) che non obbligava più la Banca centrale ad acquistare i titoli di Stato, e avviava così la spirale del Debito pubblico, ma anche l’anatocismo – fenomeno ben noto a molti PVS degli anni Ottanta, e contro cui si pronunciarono diverse personalità internazionali a cominciare da Papa Giovanni Paolo II e Fidel Castro – e inoltre la privatizzazione della Banca d’Italia nel 1992, una svolta – effetto della privatizzazion dell’industria di Stato, e dunque delle BIN all’interno dell’IRI, a loro volta azioniste della Banca centrale – che privava lo Stato del reddito da emissione monetaria (reddito, per inciso e come attestato nel libro, riconosciuto sussistente dai Nobel dell’economia Krugman e Allais, e da personalità come George Soros e Beniamino Andreatta). Attorno a questa ricostruzione storica e cronologica, si dipanano una serie di questioni fondamentali per al comprensione della storia dell’economia: tra questi il rapporto tra capitale finanziario e bancario, e capitale produttivo nella Storia, a cui sono dedicati diversi estratti da opere di acclarati studiosi – Attilio Forzoni, Giuseppe Berta, John Atkinson Hobson … - e un capitolo su “il passo del gambero di Marx”, la lettura giovanile de Le lotte di classe in Francia (con l’aristocrazia finanziaria dominante, e la borghesia e il ‘proletariato’ all’opposizione); e quella di età matura contenuta nel III libro de Il Capitale, dove assurdamente il capitale finanziario viene marginalizzato a favore di un presunto dominio del capitale industriale. Fatto, scrive tra gli altri Giuseppe Berta, smentito dalla storia.

Rompere la gabbia: sovranità monetaria e rinegoziazione del debito contro la crisi

MOFFA, Claudio
2013-01-01

Abstract

Un approccio storico alla crisi, letta attraverso la lente di alcuni suoi capitoli-fattori essenziali di tipo soprattutto monetario : non solo la lettera di Andreatta al governatore Ciampi (1981) che non obbligava più la Banca centrale ad acquistare i titoli di Stato, e avviava così la spirale del Debito pubblico, ma anche l’anatocismo – fenomeno ben noto a molti PVS degli anni Ottanta, e contro cui si pronunciarono diverse personalità internazionali a cominciare da Papa Giovanni Paolo II e Fidel Castro – e inoltre la privatizzazione della Banca d’Italia nel 1992, una svolta – effetto della privatizzazion dell’industria di Stato, e dunque delle BIN all’interno dell’IRI, a loro volta azioniste della Banca centrale – che privava lo Stato del reddito da emissione monetaria (reddito, per inciso e come attestato nel libro, riconosciuto sussistente dai Nobel dell’economia Krugman e Allais, e da personalità come George Soros e Beniamino Andreatta). Attorno a questa ricostruzione storica e cronologica, si dipanano una serie di questioni fondamentali per al comprensione della storia dell’economia: tra questi il rapporto tra capitale finanziario e bancario, e capitale produttivo nella Storia, a cui sono dedicati diversi estratti da opere di acclarati studiosi – Attilio Forzoni, Giuseppe Berta, John Atkinson Hobson … - e un capitolo su “il passo del gambero di Marx”, la lettura giovanile de Le lotte di classe in Francia (con l’aristocrazia finanziaria dominante, e la borghesia e il ‘proletariato’ all’opposizione); e quella di età matura contenuta nel III libro de Il Capitale, dove assurdamente il capitale finanziario viene marginalizzato a favore di un presunto dominio del capitale industriale. Fatto, scrive tra gli altri Giuseppe Berta, smentito dalla storia.
2013
9788865880586
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