Come indicano i due “colonialismi” citati nel sottotitolo, il libro - che è frutto di una ricerca negli archivi del Musée Royal de l’Afrique Central di Tervuren-Bruxelles, e contiene la prima traduzione in italiano delle “Memoires du chef Mukanda Bantu” (MRAC, archives Guebels) pubblicate nel 1919 in lingua francese – propone a partire dalla specifica vicenda del re Msiri (il padre di Mukanda Bantu) una revisione di uno dei cardini della storiografia africanistica dell’età della decolonizzazione: la visione dicotomica sul piano fattuale e dei “valori” di riferimento tra l’indubbiamente invasivo colonialismo europeo e una “resistenza” africana intesa come fenomeno storico monolitico, sempre esente da dinamiche consimili a quelle degli occupanti europei. In altri termini, tra i capi africani ribelli a questi ultimi esistevano anche colonizzatori di altre popolazioni africane: come appunto nel caso di Msiri, ucciso da un ufficiale belga ma a sua volta oppressore degli autoctoni del Katanga e da questi odiato come un despota. In appendice un altro testo fondamentale per la storia del Katanga e più in generale dell’economia e delle relazioni sociali e interetniche dell’Africa precoloniale: “I mangiatori di rame del Katanga”, sulle tecniche di estrazione nelle miniere dell’ex provincia del Congo belga, oggi Shaba.[...]
MSIRI E IL CAPITANO BODSON. Colonialismo yeke e colonialismo europeo nel Katanga dell'Ottocento
MOFFA, Claudio
2005-01-01
Abstract
Come indicano i due “colonialismi” citati nel sottotitolo, il libro - che è frutto di una ricerca negli archivi del Musée Royal de l’Afrique Central di Tervuren-Bruxelles, e contiene la prima traduzione in italiano delle “Memoires du chef Mukanda Bantu” (MRAC, archives Guebels) pubblicate nel 1919 in lingua francese – propone a partire dalla specifica vicenda del re Msiri (il padre di Mukanda Bantu) una revisione di uno dei cardini della storiografia africanistica dell’età della decolonizzazione: la visione dicotomica sul piano fattuale e dei “valori” di riferimento tra l’indubbiamente invasivo colonialismo europeo e una “resistenza” africana intesa come fenomeno storico monolitico, sempre esente da dinamiche consimili a quelle degli occupanti europei. In altri termini, tra i capi africani ribelli a questi ultimi esistevano anche colonizzatori di altre popolazioni africane: come appunto nel caso di Msiri, ucciso da un ufficiale belga ma a sua volta oppressore degli autoctoni del Katanga e da questi odiato come un despota. In appendice un altro testo fondamentale per la storia del Katanga e più in generale dell’economia e delle relazioni sociali e interetniche dell’Africa precoloniale: “I mangiatori di rame del Katanga”, sulle tecniche di estrazione nelle miniere dell’ex provincia del Congo belga, oggi Shaba.[...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.