Gli strumenti che le nuove tecnologie offrono alla tradizionale indagine cartografica hanno trasformato il modo in cui oggi si rappresentano su una mappa le realtà fisiche. Grazie alla moderna cartografia è possibile descrivere qualsiasi fenomeno per il quale le relazioni spaziali siano rilevanti. I locative media, in particolare, consentendo la costruzione collettiva di database georeferenziati attraverso le pratiche di tagging, segnano lo spazio metropolitano e collegano ad ogni punto, ad ogni luogo, informazioni pratiche o poetiche, esperienze quotidiane vissute, fatti storici istituzionalizzati e (soprattutto) proposte commerciali. Partecipando in maniera sostanziale alla tessitura della stratificata narrazione metropolitana, la rete informativa diventa un immenso, infinito atlante in evoluzione costante alla cui realizzazione contribuisce quella gestione cooperativa e decentralizzata delle informazioni e della cultura che Pierre Lévy ha definito “intelligenza collettiva”. Lo spazio in cui ci si colloca e si narrano le proprie storie diventa quindi uno spazio alla Moebius, in cui il passaggio dall'interno all'esterno non avviene più soltanto nello spazio fisico ma anche in quello ontologico della continua oscillazione tra realtà e rappresentazione; sulla fluida mappa cittadina in cui il soggetto è parte integrante di una nuova scrittura del tempo e dello spazio.
Cartografie digitali e mappe narrative nella città-mondo contemporanea
RUGGIERO, ALESSANDRA
2014-01-01
Abstract
Gli strumenti che le nuove tecnologie offrono alla tradizionale indagine cartografica hanno trasformato il modo in cui oggi si rappresentano su una mappa le realtà fisiche. Grazie alla moderna cartografia è possibile descrivere qualsiasi fenomeno per il quale le relazioni spaziali siano rilevanti. I locative media, in particolare, consentendo la costruzione collettiva di database georeferenziati attraverso le pratiche di tagging, segnano lo spazio metropolitano e collegano ad ogni punto, ad ogni luogo, informazioni pratiche o poetiche, esperienze quotidiane vissute, fatti storici istituzionalizzati e (soprattutto) proposte commerciali. Partecipando in maniera sostanziale alla tessitura della stratificata narrazione metropolitana, la rete informativa diventa un immenso, infinito atlante in evoluzione costante alla cui realizzazione contribuisce quella gestione cooperativa e decentralizzata delle informazioni e della cultura che Pierre Lévy ha definito “intelligenza collettiva”. Lo spazio in cui ci si colloca e si narrano le proprie storie diventa quindi uno spazio alla Moebius, in cui il passaggio dall'interno all'esterno non avviene più soltanto nello spazio fisico ma anche in quello ontologico della continua oscillazione tra realtà e rappresentazione; sulla fluida mappa cittadina in cui il soggetto è parte integrante di una nuova scrittura del tempo e dello spazio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.