Antibiografia di una nazione è il titolo dato da Fabrizio Gifuni al dittico composto da due spettacoli di cui è autore e interprete (con la collaborazione del compianto Giuseppe Bertolucci per la regia): ‘Na specie de cadavere lunghissimo (2004, da P.P Pasolini e Giorgio Somalvico) e L’ingegner Gadda va alla guerra, o la tragica istoria di Amleto Pirobutirro (2010, da C.E. Gadda e William Shakespeare). Sul piano tematico il progetto, scrive l’autore, «è nato dal desiderio di organizzare un grande racconto sulla trasformazione del nostro paese. Su ciò che eravamo, su ciò che siamo diventati o su ciò che in fondo siamo sempre stati. […] Quello che ne è venuto fuori, a distanza di anni, è un doppio sguardo sulla nostra storia del Novecento, feroce e inesorabile». Sul piano delle forme e dell’organizzazione dello spettacolo, le due produzioni rappresentano un interessante e originale esperimento di riscrittura come “passaggio di genere”, dove affiora in tutta la sua complessità e in tutto il suo fascino l’elaborazione drammaturgica intesa, in senso stretto, come lavoro dell’attore sul materiale verbale di partenza. In entrambi gli spettacoli, infatti, nemmeno una frase è frutto di scrittura di Gifuni, ma tutto proviene da testi (narrativi, poetici o saggistici) dei quattro autori menzionati. Tuttavia nessuna delle fonti utilizzate è in origine un testo teatrale, concepito e redatto in vista di una qualche “messa in scena”. L’intervento potrà mostrare (naturalmente in termini non esaustivi ma solo come esemplificazione) la densità e l’intelligenza dell’operazione di (ri)scrittura scenica compiuta dall’attore, sia per quel che riguarda la selezione e il montaggio dei brani sia per quel che riguarda la “messa in verticale” dei testi, cioè a dire la costruzione della partitura fisica e vocale mediante la quale gli artigiani del teatro permettono ai segni sulla carta di “traslocare” in azioni sulla scena.

Antibiografia di una nazione. Un dittico di spettacoli di Fabrizio Gifuni da Gadda e Pasolini

DERIU, Fabrizio
2014-01-01

Abstract

Antibiografia di una nazione è il titolo dato da Fabrizio Gifuni al dittico composto da due spettacoli di cui è autore e interprete (con la collaborazione del compianto Giuseppe Bertolucci per la regia): ‘Na specie de cadavere lunghissimo (2004, da P.P Pasolini e Giorgio Somalvico) e L’ingegner Gadda va alla guerra, o la tragica istoria di Amleto Pirobutirro (2010, da C.E. Gadda e William Shakespeare). Sul piano tematico il progetto, scrive l’autore, «è nato dal desiderio di organizzare un grande racconto sulla trasformazione del nostro paese. Su ciò che eravamo, su ciò che siamo diventati o su ciò che in fondo siamo sempre stati. […] Quello che ne è venuto fuori, a distanza di anni, è un doppio sguardo sulla nostra storia del Novecento, feroce e inesorabile». Sul piano delle forme e dell’organizzazione dello spettacolo, le due produzioni rappresentano un interessante e originale esperimento di riscrittura come “passaggio di genere”, dove affiora in tutta la sua complessità e in tutto il suo fascino l’elaborazione drammaturgica intesa, in senso stretto, come lavoro dell’attore sul materiale verbale di partenza. In entrambi gli spettacoli, infatti, nemmeno una frase è frutto di scrittura di Gifuni, ma tutto proviene da testi (narrativi, poetici o saggistici) dei quattro autori menzionati. Tuttavia nessuna delle fonti utilizzate è in origine un testo teatrale, concepito e redatto in vista di una qualche “messa in scena”. L’intervento potrà mostrare (naturalmente in termini non esaustivi ma solo come esemplificazione) la densità e l’intelligenza dell’operazione di (ri)scrittura scenica compiuta dall’attore, sia per quel che riguarda la selezione e il montaggio dei brani sia per quel che riguarda la “messa in verticale” dei testi, cioè a dire la costruzione della partitura fisica e vocale mediante la quale gli artigiani del teatro permettono ai segni sulla carta di “traslocare” in azioni sulla scena.
2014
9788890790522
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/17543
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