Il tema delle sopravvenienze incidenti sui rapporti di durata ha sempre rappresentato una sfida per gli interpreti, e ciò anche e soprattutto in relazione alla necessità di comprendere come potessero risolversi gli squilibri sopravvenuti incidenti su contratti in essere. Il presente lavoro ricostruisce e approfondisce l’argomento rileggendolo attraverso lente del metodo logico-sistematico e teleologico-assiologico, guardando all’ordinamento come unità, nonché ai principi e valori della legalità costituzionale. Ponendo particolare attenzione alle istanze di tutela delle parti coinvolte, l’analisi tende sempre e comunque verso la ricerca del giusto rimedio. Una imprescindibile ricostruzione storico-evolutiva dell’istituto, nonché una analisi comparatistica delle scelte internazionali, europee e nazionali, conduce verso il focus dell’analisi, ossia la riflessione sulle sopravvenienze in chiave squisitamente rimediale: si avverte la necessità di trovare rimedi effettivi allo squilibrio sopravvenuto e di preservare le parti che subiscono pregiudizi a causa di tali eventi. Attraverso un rinnovato concetto di rilevanza delle sopravvenienze, si cerca di rispondere ad un interrogativo fondamentale relativamente alla possibilità di utilizzare rimedi non già ablativi, ma conservativi, quali soluzioni massimamente adeguate alla gestione dello squilibrio sopravvenuto, non solo nei rapporti tra privati, ma anche nelle relazioni asimmetriche. Per considerare correttamente sopravvenienze contrattuali e rimedi, però, è impossibile prescindere dalla declinazione della problematica nella dimensione storico-giuridica attuale. Per assicurare un corretto bilanciamento tra principi, diritti e istanze di tutela, senza però trascurare unitarietà ordinamentale e prevalenza del principio personalista, è d’uopo rileggere il tema alla luce del principio dello sviluppo sostenibile, primariamente declinato nella sua componente ecologica. I concetti di sostenibilità e tutela ambientale, che oggi permeano anche i rapporti tra privati, non influenzano esclusivamente gli aspetti pubblicistici dell’esperienza umana, e devono pertanto essere analizzati anche in relazione alla contrattazione privatistica. Specialmente all’indomani della riforma costituzionale degli articoli 9 e 41, il ripensamento in chiave teleologica, sistematica ed assiologica delle categorie civilistiche classiche, e quindi anche delle sopravvenienze e dei rimedi adottabili, è imprescindibile. Le soluzioni raggiunte a livello ermeneutico, quindi, sono corrette solo in quanto garantiscono all’ambiente e ai principi ad esso connessi la massima effettività nel sistema della legalità costituzionale. Al verificarsi di una sopravvenienza deve pertanto giustificarsi l’adozione di rimedi anche differenti dalla risoluzione, che, oltre ad essere massimamente efficaci, effettivi e ragionevoli, devono essere altresì massimamente sostenibili, verso una sempre maggiore “conformazione ecologica” dell’autonomia contrattuale, e un adeguamento anche ecologico della contrattazione di durata alla luce dei rinnovati equilibri tra persona, ambiente e mercato.

Sopravvenienze contrattuali tra ricostruzione storico-evolutiva e rimedi: verso un adeguamento anche ecologico dei contratti di durata / Di Giammarco, Giulia. - (2025).

Sopravvenienze contrattuali tra ricostruzione storico-evolutiva e rimedi: verso un adeguamento anche ecologico dei contratti di durata

Giulia Di Giammarco
2025-01-01

Abstract

Il tema delle sopravvenienze incidenti sui rapporti di durata ha sempre rappresentato una sfida per gli interpreti, e ciò anche e soprattutto in relazione alla necessità di comprendere come potessero risolversi gli squilibri sopravvenuti incidenti su contratti in essere. Il presente lavoro ricostruisce e approfondisce l’argomento rileggendolo attraverso lente del metodo logico-sistematico e teleologico-assiologico, guardando all’ordinamento come unità, nonché ai principi e valori della legalità costituzionale. Ponendo particolare attenzione alle istanze di tutela delle parti coinvolte, l’analisi tende sempre e comunque verso la ricerca del giusto rimedio. Una imprescindibile ricostruzione storico-evolutiva dell’istituto, nonché una analisi comparatistica delle scelte internazionali, europee e nazionali, conduce verso il focus dell’analisi, ossia la riflessione sulle sopravvenienze in chiave squisitamente rimediale: si avverte la necessità di trovare rimedi effettivi allo squilibrio sopravvenuto e di preservare le parti che subiscono pregiudizi a causa di tali eventi. Attraverso un rinnovato concetto di rilevanza delle sopravvenienze, si cerca di rispondere ad un interrogativo fondamentale relativamente alla possibilità di utilizzare rimedi non già ablativi, ma conservativi, quali soluzioni massimamente adeguate alla gestione dello squilibrio sopravvenuto, non solo nei rapporti tra privati, ma anche nelle relazioni asimmetriche. Per considerare correttamente sopravvenienze contrattuali e rimedi, però, è impossibile prescindere dalla declinazione della problematica nella dimensione storico-giuridica attuale. Per assicurare un corretto bilanciamento tra principi, diritti e istanze di tutela, senza però trascurare unitarietà ordinamentale e prevalenza del principio personalista, è d’uopo rileggere il tema alla luce del principio dello sviluppo sostenibile, primariamente declinato nella sua componente ecologica. I concetti di sostenibilità e tutela ambientale, che oggi permeano anche i rapporti tra privati, non influenzano esclusivamente gli aspetti pubblicistici dell’esperienza umana, e devono pertanto essere analizzati anche in relazione alla contrattazione privatistica. Specialmente all’indomani della riforma costituzionale degli articoli 9 e 41, il ripensamento in chiave teleologica, sistematica ed assiologica delle categorie civilistiche classiche, e quindi anche delle sopravvenienze e dei rimedi adottabili, è imprescindibile. Le soluzioni raggiunte a livello ermeneutico, quindi, sono corrette solo in quanto garantiscono all’ambiente e ai principi ad esso connessi la massima effettività nel sistema della legalità costituzionale. Al verificarsi di una sopravvenienza deve pertanto giustificarsi l’adozione di rimedi anche differenti dalla risoluzione, che, oltre ad essere massimamente efficaci, effettivi e ragionevoli, devono essere altresì massimamente sostenibili, verso una sempre maggiore “conformazione ecologica” dell’autonomia contrattuale, e un adeguamento anche ecologico della contrattazione di durata alla luce dei rinnovati equilibri tra persona, ambiente e mercato.
2025
XXXVII
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/163840
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