Il tema della sostenibilità ambientale è entrato a far parte del linguaggio comune assieme ai termini “green”, “ecologia”, “ambientalismo” collegandosi progressivamente ad una sempre più diffusa sensibilità per tutto ciò che ad essi è riconducibile. Non si può dire, oggi, che questi termini non abbiano raggiunto una grande ampiezza che investe larga parte della vita quotidiana. Ma quando inizia una sensibilità riconducibile ai temi ambientali? Quando nella società occidentale ed in quella italiana comincia a diffondersi? Attraverso cosa e rispetto a quali avvenimenti possiamo oggi identificare una sua fase inziale? Dove è possibile rintracciare le sue origini? Attorno a quali temi ed argomenti si è formato negli anni Settanta in Italia un movimento plurale attorno ai temi ambientali? Quali sono state le influenze di più lungo periodo? Queste sono alcune delle domande che vengono affrontate cercando di identificare le origini e le culture all’interno delle quali si definiscono i contorni e le loro differenze, i movimenti. Soffermandosi in particolare sul caso italiano, il contributo prende a riferimento il decennio degli anni Settanta, considerandoli come punto di svolta per la diffusione – partendo in particolare dai movimenti antinuclearisti ed antimilitaristi – di una sensibilità ambientale, destinata a trasformarsi da minoritaria a diffusa, sulla cui origine – tuttavia - non sempre si è prestata una particolare attenzione in grado di far emergere il suo essere un prodotto tipico delle trasformazioni e della crisi dell’appartenenza ideologica. Si entra così negli anni Ottanta che – in questa prospettiva - non devono essere considerati solo anni di riflusso e rampantismo.
Le premesse della sostenibilità. I movimenti ambientalisti tra Europa, Stati Uniti e Italia
Pasquale Iuso
2024-01-01
Abstract
Il tema della sostenibilità ambientale è entrato a far parte del linguaggio comune assieme ai termini “green”, “ecologia”, “ambientalismo” collegandosi progressivamente ad una sempre più diffusa sensibilità per tutto ciò che ad essi è riconducibile. Non si può dire, oggi, che questi termini non abbiano raggiunto una grande ampiezza che investe larga parte della vita quotidiana. Ma quando inizia una sensibilità riconducibile ai temi ambientali? Quando nella società occidentale ed in quella italiana comincia a diffondersi? Attraverso cosa e rispetto a quali avvenimenti possiamo oggi identificare una sua fase inziale? Dove è possibile rintracciare le sue origini? Attorno a quali temi ed argomenti si è formato negli anni Settanta in Italia un movimento plurale attorno ai temi ambientali? Quali sono state le influenze di più lungo periodo? Queste sono alcune delle domande che vengono affrontate cercando di identificare le origini e le culture all’interno delle quali si definiscono i contorni e le loro differenze, i movimenti. Soffermandosi in particolare sul caso italiano, il contributo prende a riferimento il decennio degli anni Settanta, considerandoli come punto di svolta per la diffusione – partendo in particolare dai movimenti antinuclearisti ed antimilitaristi – di una sensibilità ambientale, destinata a trasformarsi da minoritaria a diffusa, sulla cui origine – tuttavia - non sempre si è prestata una particolare attenzione in grado di far emergere il suo essere un prodotto tipico delle trasformazioni e della crisi dell’appartenenza ideologica. Si entra così negli anni Ottanta che – in questa prospettiva - non devono essere considerati solo anni di riflusso e rampantismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.