Un crocevia di influenze. Appunti per un’esegesi delle collaborazioni e delle influenze nel Dionysus in 69 del The Performance Group

Free-wheeling adaptation and radical interpretation of The Bacchae, Dionysus in 69 grew out of a workshop which followed a seminar held by Jerzy Grotowski and Ryszard Cieslak at the New York University in November 1967. Directed by Richard Schechner, a professor in what was then named Graduate Drama Department, the production combines the Euripidean tragedy with several materials: lines from other Greek texts, exercises from Grotowski’s “poor theatre”, a birth ritual of the Asmat tribe from New Guinea, improvisations by the group members, etc. The première took place on June 6th, 1968, in the Performance Garage near the Greenwich Village; Michael Kirby and Jerry Rojo helped the Group to design and build the “environment”. Considered a breakthrough even by those who refused to appreciate it, Dionysus in 69 was notable for several firsts for the Avant-garde theater, including: audience participation, full environmental theatre design and staging, deconstruction of a classical text, non-finished performance score, man-to-man kissing, full-frontal nakedness of both women and men. A film was also made by Brian De Palma from footage shot during the final two performances. The film uses the split screen technique to give some feel of the inclusive “environmental theater” style pioneered by Schechner. The paper aims to investigate the multiple sources and collaborations which nurtured this milestone in the history of the Avant-garde theater of the XX Century.

Libero adattamento e re-interpretazione radicale delle Baccanti, Dionysus in 69 del The Performance Group nacque come sviluppo di un workshop avviato con la direzione di Richard Schechner a seguito di un seminario tenuto nel novembre del 1967 alla New York University da Jerzy Grotowski e Ryszard Cieslak. Il copione combina il testo euripideo e frammenti da altre tragedie greche con esercizi del “teatro povero” del maestro polacco, un rituale della popolazione Asmat della Nuova Guinea, materiali e improvvisazioni elaborate dai membri del gruppo. Il debutto avvenne nello spazio del The Performing Garage, un ex stamperia di metalli situata nel quartiere newyorchese appena a sud del Greenwich Village, appositamente allestito con il contributo di Michael Kirby e dell’architetto Jerry Rojo. Considerato una svolta decisiva anche da chi si rifiutò di apprezzarlo, Dionysus in 69 aprì la strada a numerosi tratti divenuti distintivi della sperimentazione teatrale dell’epoca: partecipazione del pubblico, progettazione e utilizzo “ambientale” dello spazio scenico, decostruzione del testo letterario, struttura drammaturgica aperta e intenzionalmente non-finita, nudità dei performer, rotazione dei ruoli. A partire dalle riprese di due repliche Brian De Palma produsse un film-documento, in cui il regista sperimenta la tecnica dello split screen per dare il senso dello poetica sviluppata da Schechner. L'articolo intende dare conto delle molteplici fonti e collaborazioni di cui questo spettacolo epocale si nutrì.