La vita del principe-cardinale Maurizio di Savoia, quartogenito di Carlo Emanuele I di Savoia e di Caterina d'Austria, e quella di Ferdinando Gonzaga, secondogenito del duca Vincenzo I Gonzaga e di Eleonora de’ Medici, si intrecciarono direttamente e indirettamente. Quasi coetanei – Maurizio del 1593, Ferdinando, poco più anziano, del 1587 – divennero entrambi contemporaneamente cardinali nel 1607, rispettivamente a venti e a quindici anni. Quali principi-cardinali di una casa regnante, essi condivisero aspettative, convenienze e una inclinazione per la musica in sé e quale instrumentum regni. Il principe-cardinale Ferdinando portò con sé a Roma alte aspettative della famiglia regnante su Mantova e su Casale Monferrato, che non nascondeva, sin dai tempi del concilio di Trento e del cardinale Ercole Gonzaga (1505-1563), le proprie ambizioni papali, mai realizzate. Qualche anno più tardi (1623), anche il cardinale Maurizio si stabilì a Roma per consolidare la presenza e l’influenza della Savoia nella curia romana, prendendo quindi dimora nel palazzo Orsini a Montegiordano (oggi palazzo Taverna), nel Rione Ponte. Nei disegni di casa Savoia, il principe-cardinale Maurizio doveva essere ben presente negli ambienti papali e inserirsi nei delicati equilibri geopolitici fra Spagna e Francia. Ferdinando e Maurizio furono a Roma in periodi diversi, l’uno fra il 1607 e il 1613, l’altro negli anni Venti, ma entrambi furono parte del gioco di antagonismi fra cardinali, che moltiplicavano nell’Urbe le opportunità musicali, effetto anche delle relazioni fra le residenze cardinalizie romane e le rispettive corti di origine; dinamiche, spesso sommerse, che infittivano i flussi incrociati di musiche e di musicisti. Le nozze del primogenito di casa Gonzaga, Francesco IV (1586-1612), con l’infanta Margherita di Savoia (1608) strinse tra i due principi-cardinali anche un vincolo parentale, il che accresce l’interesse di una lettura comparativa fra i loro cardinalati. Questo contributo rientra in un progetto più vasto, incentrato sulle politiche musicali dei cardinali non-romani, indagate sotto diversi profili: tratti di continuità, di discontinuità o di innovazione riconducibili alla loro presenza a Roma; eventuale influsso del loro essere cardinali non-romani sulle scelte musicali del loro entourage. A quella ricerca, che si proponeva anche di avviare la comparazione fra diverse figure cardinalizie, è da ricondurre anche il paragone fra Maurizio e Ferdinando.

Porpore, balletti e cantatrici: relazioni ed emulazione fra Ferdinando Gonzaga e Maurizio di Savoia

Besutti P.
2023-01-01

Abstract

La vita del principe-cardinale Maurizio di Savoia, quartogenito di Carlo Emanuele I di Savoia e di Caterina d'Austria, e quella di Ferdinando Gonzaga, secondogenito del duca Vincenzo I Gonzaga e di Eleonora de’ Medici, si intrecciarono direttamente e indirettamente. Quasi coetanei – Maurizio del 1593, Ferdinando, poco più anziano, del 1587 – divennero entrambi contemporaneamente cardinali nel 1607, rispettivamente a venti e a quindici anni. Quali principi-cardinali di una casa regnante, essi condivisero aspettative, convenienze e una inclinazione per la musica in sé e quale instrumentum regni. Il principe-cardinale Ferdinando portò con sé a Roma alte aspettative della famiglia regnante su Mantova e su Casale Monferrato, che non nascondeva, sin dai tempi del concilio di Trento e del cardinale Ercole Gonzaga (1505-1563), le proprie ambizioni papali, mai realizzate. Qualche anno più tardi (1623), anche il cardinale Maurizio si stabilì a Roma per consolidare la presenza e l’influenza della Savoia nella curia romana, prendendo quindi dimora nel palazzo Orsini a Montegiordano (oggi palazzo Taverna), nel Rione Ponte. Nei disegni di casa Savoia, il principe-cardinale Maurizio doveva essere ben presente negli ambienti papali e inserirsi nei delicati equilibri geopolitici fra Spagna e Francia. Ferdinando e Maurizio furono a Roma in periodi diversi, l’uno fra il 1607 e il 1613, l’altro negli anni Venti, ma entrambi furono parte del gioco di antagonismi fra cardinali, che moltiplicavano nell’Urbe le opportunità musicali, effetto anche delle relazioni fra le residenze cardinalizie romane e le rispettive corti di origine; dinamiche, spesso sommerse, che infittivano i flussi incrociati di musiche e di musicisti. Le nozze del primogenito di casa Gonzaga, Francesco IV (1586-1612), con l’infanta Margherita di Savoia (1608) strinse tra i due principi-cardinali anche un vincolo parentale, il che accresce l’interesse di una lettura comparativa fra i loro cardinalati. Questo contributo rientra in un progetto più vasto, incentrato sulle politiche musicali dei cardinali non-romani, indagate sotto diversi profili: tratti di continuità, di discontinuità o di innovazione riconducibili alla loro presenza a Roma; eventuale influsso del loro essere cardinali non-romani sulle scelte musicali del loro entourage. A quella ricerca, che si proponeva anche di avviare la comparazione fra diverse figure cardinalizie, è da ricondurre anche il paragone fra Maurizio e Ferdinando.
2023
978-88-2901-526-9
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