L’impiego esponenziale delle tecnologie informatiche, e dei modelli operazionali che ne stanno a fondamento, costituisce un fenomeno di vasta portata, la “quarta rivoluzione” , che investe in maniera totale sia la realtà come oggetto di conoscenza da parte del soggetto, sia il soggetto della conoscenza, nelle sue dimensioni sensoriali, psichiche, gnoseologiche e, non va dimenticato, etiche, sociali e politiche.Questo mutamento epocale esige un’attenta riflessione sul rapporto tra osservatore e sistema, tra uomo e macchina, ma soprattutto tra libertà di conoscere e libertà di non essere conosciuti, cioè di non voler essere controllati, monitorati, sorvegliati, catalogati. Si pone, in maniera sempre più stringente, anche un problema di modificazione continua della morfologia sociale, della cittadinanza, della sovranità e della formazione di opinioni, orientamenti, idee, decisioni, nella commistione tra pubblico e privato, o addirittura nella cancellazione dei loro confini. Se è lecito sostenere che questi mutamenti plasmano una nuova antropologia normativa, ciò solleva nuove domande di senso sull’uomo, e sul suo essere in costante oscillazione tra l’elevato livello di complessità della biosfera e quello della cosiddetta infosfera , di cui non è chiaro se siamo attori o comparse, produttori o produzioni algoritmiche.
Il potere e i suoi simulacri nella realtà virtuale: infosfera, guerra cognitiva e controllo digitale.
F. Ricci
2023-01-01
Abstract
L’impiego esponenziale delle tecnologie informatiche, e dei modelli operazionali che ne stanno a fondamento, costituisce un fenomeno di vasta portata, la “quarta rivoluzione” , che investe in maniera totale sia la realtà come oggetto di conoscenza da parte del soggetto, sia il soggetto della conoscenza, nelle sue dimensioni sensoriali, psichiche, gnoseologiche e, non va dimenticato, etiche, sociali e politiche.Questo mutamento epocale esige un’attenta riflessione sul rapporto tra osservatore e sistema, tra uomo e macchina, ma soprattutto tra libertà di conoscere e libertà di non essere conosciuti, cioè di non voler essere controllati, monitorati, sorvegliati, catalogati. Si pone, in maniera sempre più stringente, anche un problema di modificazione continua della morfologia sociale, della cittadinanza, della sovranità e della formazione di opinioni, orientamenti, idee, decisioni, nella commistione tra pubblico e privato, o addirittura nella cancellazione dei loro confini. Se è lecito sostenere che questi mutamenti plasmano una nuova antropologia normativa, ciò solleva nuove domande di senso sull’uomo, e sul suo essere in costante oscillazione tra l’elevato livello di complessità della biosfera e quello della cosiddetta infosfera , di cui non è chiaro se siamo attori o comparse, produttori o produzioni algoritmiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.