The solution recently offered by the Joint Sections of the Cassation to the age-old problem of the treatment of omnibus sureties which (e)follow the well-known anti-competitive agreement sanctioned by the Bank of Italy, borrows and consolidates the inadequate approach used by civil law in the evaluation of shops downstream of antitrust torts. In fact, it is common to pose and resolve this question on the sole level of market law, with undue obliteration of the disciplines that directly concern negotiating acts. Moreover - in a "consistent" way with the generally followed "partial" approach - the answers that emerged on the doctrinal and jurisprudential field, and so also the one now provided by the United Sections of the Supreme College, always seem to be inspired by a logical method , which only reflects the false principle of symmetry between (measure of) vice (upstream) and (extension of) nullity (downstream); so much so that, bringing the negotiating documents within the scope of art. 2l. 287/90, the nullity in a "derivative" way is automatically inferred. The essay therefore takes care to highlight how the problems concerning the evaluation of the transactions related to anti-competitive offenses cannot disregard the maximum respect for the unity of the legal system and must therefore be based on all the disciplines which, in a combined way, although starting from different, but communicating plans, they regulate the phenomena in question. This can lead to highlighting how an antitrust offense, although involving negotiating acts, therefore a vice, may not correspond to the damage to downstream interests, ergo nullity. The rejection of formalistic perspectives, the adoption, on the contrary, of the logical-systematic and teleological-axisological method as well as a remedial approach, must push the interpreter not to recite equations, to apply pre-packaged categories, "embalmed" predictions , generally standard solutions, but to configure the most congruous remedial response with respect to the interests invested in the negotiating operations and their quality and worthiness, with the utmost respect for the principles of adequacy, proportionality, effectiveness and the standard of reasonableness.

La soluzione offerta di recente dalle Sezioni unite della Cassazione all’annoso problema del trattamento delle fideiussioni omnibus che (e)seguono la nota intesa anticoncorrenziale sanzionata dalla Banca d’Italia, mutua e consolida l’inadegua- to approccio impiegato dalla civilistica nella valutazione dei negozi a valle di illeciti antitrust. È comune difatti porre e risolvere tale questione sul solo piano del diritto del mercato, con indebita obliterazione delle discipline che riguardano diretta- mente gli atti negoziali. Per di più – in modo “coerente” con l’approccio “parziale” generalmente seguito – le risposte emerse sul terreno dottrinale e giurisprudenzia- le, e così anche quella ora fornita dalle Sezioni unite del Supremo Collegio, paiono sempre ispirate ad un metodo logicistico, che rispecchia solo il falso principio di simmetria tra (misura del) vizio (a monte) e (estensione della) nullità (a valle); tant’è che, ricondotti gli atti negoziali nella portata dell’art. 2 l. 287/90, se ne inferisce, automaticamente, la nullità in via “derivata”. Il saggio ha cura pertanto di evidenziare come i problemi riguardanti la valutazione dei negozi correlati ad illeciti anticoncorrenziali non possano prescindere dal massimo rispetto dell’unitarietà del sistema ordinamentale e debbano perciò fondarsi su tutte le discipline che, in modo combinato, pur muovendo da differenti, ma comunicanti piani, regolano i fenomeni in questione. Ciò che può portare ad evidenziare come ad un illecito antitrust, pur coinvolgente gli atti negoziali, dunque ad un vizio, possa non corrispondere la lesione degli interessi a valle, ergo la nullità. Il rifiuto di prospettive formalistiche, l’adozione, all’opposto, del metodo logico-sistematico e teleologico-assiologico oltre che di un approccio rimediale, deve spingere l’interprete non già a recitare equazioni, ad applicare preconfezionate categorie, previsioni “imbalsamate”, in genere soluzioni standard, ma a configurare la risposta rimedia- le più congrua rispetto agli interessi investiti nelle operazioni negoziali ed alla loro qualità e meritevolezza, nel massimo rispetto dei principi di adeguatezza, proporzionalità, effettività ed al canone di ragionevolezza.

Fideiussioni omnibus a valle di illecito anticoncorrenziale e rimedi civilistici

Domenico Russo
2022-01-01

Abstract

The solution recently offered by the Joint Sections of the Cassation to the age-old problem of the treatment of omnibus sureties which (e)follow the well-known anti-competitive agreement sanctioned by the Bank of Italy, borrows and consolidates the inadequate approach used by civil law in the evaluation of shops downstream of antitrust torts. In fact, it is common to pose and resolve this question on the sole level of market law, with undue obliteration of the disciplines that directly concern negotiating acts. Moreover - in a "consistent" way with the generally followed "partial" approach - the answers that emerged on the doctrinal and jurisprudential field, and so also the one now provided by the United Sections of the Supreme College, always seem to be inspired by a logical method , which only reflects the false principle of symmetry between (measure of) vice (upstream) and (extension of) nullity (downstream); so much so that, bringing the negotiating documents within the scope of art. 2l. 287/90, the nullity in a "derivative" way is automatically inferred. The essay therefore takes care to highlight how the problems concerning the evaluation of the transactions related to anti-competitive offenses cannot disregard the maximum respect for the unity of the legal system and must therefore be based on all the disciplines which, in a combined way, although starting from different, but communicating plans, they regulate the phenomena in question. This can lead to highlighting how an antitrust offense, although involving negotiating acts, therefore a vice, may not correspond to the damage to downstream interests, ergo nullity. The rejection of formalistic perspectives, the adoption, on the contrary, of the logical-systematic and teleological-axisological method as well as a remedial approach, must push the interpreter not to recite equations, to apply pre-packaged categories, "embalmed" predictions , generally standard solutions, but to configure the most congruous remedial response with respect to the interests invested in the negotiating operations and their quality and worthiness, with the utmost respect for the principles of adequacy, proportionality, effectiveness and the standard of reasonableness.
2022
9788849550481
La soluzione offerta di recente dalle Sezioni unite della Cassazione all’annoso problema del trattamento delle fideiussioni omnibus che (e)seguono la nota intesa anticoncorrenziale sanzionata dalla Banca d’Italia, mutua e consolida l’inadegua- to approccio impiegato dalla civilistica nella valutazione dei negozi a valle di illeciti antitrust. È comune difatti porre e risolvere tale questione sul solo piano del diritto del mercato, con indebita obliterazione delle discipline che riguardano diretta- mente gli atti negoziali. Per di più – in modo “coerente” con l’approccio “parziale” generalmente seguito – le risposte emerse sul terreno dottrinale e giurisprudenzia- le, e così anche quella ora fornita dalle Sezioni unite del Supremo Collegio, paiono sempre ispirate ad un metodo logicistico, che rispecchia solo il falso principio di simmetria tra (misura del) vizio (a monte) e (estensione della) nullità (a valle); tant’è che, ricondotti gli atti negoziali nella portata dell’art. 2 l. 287/90, se ne inferisce, automaticamente, la nullità in via “derivata”. Il saggio ha cura pertanto di evidenziare come i problemi riguardanti la valutazione dei negozi correlati ad illeciti anticoncorrenziali non possano prescindere dal massimo rispetto dell’unitarietà del sistema ordinamentale e debbano perciò fondarsi su tutte le discipline che, in modo combinato, pur muovendo da differenti, ma comunicanti piani, regolano i fenomeni in questione. Ciò che può portare ad evidenziare come ad un illecito antitrust, pur coinvolgente gli atti negoziali, dunque ad un vizio, possa non corrispondere la lesione degli interessi a valle, ergo la nullità. Il rifiuto di prospettive formalistiche, l’adozione, all’opposto, del metodo logico-sistematico e teleologico-assiologico oltre che di un approccio rimediale, deve spingere l’interprete non già a recitare equazioni, ad applicare preconfezionate categorie, previsioni “imbalsamate”, in genere soluzioni standard, ma a configurare la risposta rimedia- le più congrua rispetto agli interessi investiti nelle operazioni negoziali ed alla loro qualità e meritevolezza, nel massimo rispetto dei principi di adeguatezza, proporzionalità, effettività ed al canone di ragionevolezza.
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