Il saggio introduce al pubblico italiano alcuni drammi in traduzione di Brian Friel (“Il guaritore”, “Traduzioni”, “Molly Sweeney”, “Il gioco di Jalta”, “L’orso” e “Postludio”) e li inquadra nel contesto più ampio della scena irlandese del secondo Novecento e dei primi anni Duemila, soffermandosi in particolare su quell’importante progetto di riesame della situazione storico-culturale irlandese che fu portato avanti, a partire dagli anni Ottanta, dalla Field Day Theatre Company, che Friel aveva fondato insieme all’attore Stephen Rea e che vide nella produzione di Traduzioni la brillante tematizzazione del processo di colonizzazione fisica e culturale che è iniziato in Irlanda con gli Ordnance Survey nella prima metà dell’Ottocento.

Il teatro di Brian Friel: la magia della parola

Alessandra Ruggiero
2022-01-01

Abstract

Il saggio introduce al pubblico italiano alcuni drammi in traduzione di Brian Friel (“Il guaritore”, “Traduzioni”, “Molly Sweeney”, “Il gioco di Jalta”, “L’orso” e “Postludio”) e li inquadra nel contesto più ampio della scena irlandese del secondo Novecento e dei primi anni Duemila, soffermandosi in particolare su quell’importante progetto di riesame della situazione storico-culturale irlandese che fu portato avanti, a partire dagli anni Ottanta, dalla Field Day Theatre Company, che Friel aveva fondato insieme all’attore Stephen Rea e che vide nella produzione di Traduzioni la brillante tematizzazione del processo di colonizzazione fisica e culturale che è iniziato in Irlanda con gli Ordnance Survey nella prima metà dell’Ottocento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/128920
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