Il volume raccoglie in traduzione italiana alcuni drammi di Brian Friel che affrontano in modi diversi ma complementari quella difficoltà a riconoscersi in un’identità stabile che, accanto alla riflessione sull’inaffidabilità del racconto e sull’incapacità di rappresentare con la parola il mondo, sono stati temi centrali nell’opera del drammaturgo irlandese. Le traduzioni dei tre anni unici dei primi anni Duemila – “The Yalta Game” (“Il gioco di Jalta”), “The Bear” (“L’orso”) e “Afterplay” (“Postludio”) – sono a cura di Alessandra Ruggiero, che ha contribuito al volume anche con il saggio introduttivo “Il teatro di Brian Friel: la magia della parola”. Questi drammi, che sono versioni in inglese irlandese di alcune opere di Chechov, costituiscono un importante strumento di decolonizzazione intellettuale e sottolineano l’esigenza che Friel sentiva di stabilire un’estetica indipendente per il teatro irlandese.
Brian Friel. Teatro - volume 1
Alessandra Ruggiero
2022-01-01
Abstract
Il volume raccoglie in traduzione italiana alcuni drammi di Brian Friel che affrontano in modi diversi ma complementari quella difficoltà a riconoscersi in un’identità stabile che, accanto alla riflessione sull’inaffidabilità del racconto e sull’incapacità di rappresentare con la parola il mondo, sono stati temi centrali nell’opera del drammaturgo irlandese. Le traduzioni dei tre anni unici dei primi anni Duemila – “The Yalta Game” (“Il gioco di Jalta”), “The Bear” (“L’orso”) e “Afterplay” (“Postludio”) – sono a cura di Alessandra Ruggiero, che ha contribuito al volume anche con il saggio introduttivo “Il teatro di Brian Friel: la magia della parola”. Questi drammi, che sono versioni in inglese irlandese di alcune opere di Chechov, costituiscono un importante strumento di decolonizzazione intellettuale e sottolineano l’esigenza che Friel sentiva di stabilire un’estetica indipendente per il teatro irlandese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.