Nonostante le prognosi infauste circa il suo destino, che si rincorrono da circa un secolo, lo Stato nazionale mostra segni sorprendenti di vitalità rimanendo – sia pur ambiguamente – al centro dell’orizzonte giuspolitico della nostra epoca. I sintomi pur vistosi del suo declino richiedono dunque un’analisi cauta, che enuclei le ragioni della sua crisi, assieme all’estrema difficoltà del suo superamento. In tal senso, un compito essenziale è mostrare che, lungo tutto l’arco dell’esperienza moderna, l’espressione ‘Stato nazionale’ non indica una realtà conciliata, ma un campo di tensione. La nazione è infatti, dopo la rivoluzione francese, il fondamento di legittimità dello Stato, che a sua volta è il motore istituzionale che solo consente il riconoscimento e la stabilizzazione delle identità nazionali, e inoltre la loro affermazione nella poliarchica e agonistica società internazionale. La complessità di questo intreccio costituisce la radice dell’instabilità politica moderna, generando un conflitto difficilmente componibile tra ordine e legittimità.Il libro offre una ricostruzione di tale conflitto e del grande, ma fallimentare tentativo compiuto dal pensiero giuridico di dominarlo. Sono stati comunque Kelsen e Schmitt, sin dall’entre deux guerres, a delineare le prospettive con le quali ancora oggi ci confrontiamo, e cioè – rispettivamente - il globalismo giuridico e lo ‘scontro tra civiltà’. Esse non sembrano tuttavia in grado di dar conto della persistente spinta del nazionalismo verso la frammentazione, tendenza che coesiste e confligge con quella verso la globalizzazione.[...]
L'ordine infranto. Il declino dello Stato nazionale tra diritto e politica
SADUN BORDONI, Gianluca
2004-01-01
Abstract
Nonostante le prognosi infauste circa il suo destino, che si rincorrono da circa un secolo, lo Stato nazionale mostra segni sorprendenti di vitalità rimanendo – sia pur ambiguamente – al centro dell’orizzonte giuspolitico della nostra epoca. I sintomi pur vistosi del suo declino richiedono dunque un’analisi cauta, che enuclei le ragioni della sua crisi, assieme all’estrema difficoltà del suo superamento. In tal senso, un compito essenziale è mostrare che, lungo tutto l’arco dell’esperienza moderna, l’espressione ‘Stato nazionale’ non indica una realtà conciliata, ma un campo di tensione. La nazione è infatti, dopo la rivoluzione francese, il fondamento di legittimità dello Stato, che a sua volta è il motore istituzionale che solo consente il riconoscimento e la stabilizzazione delle identità nazionali, e inoltre la loro affermazione nella poliarchica e agonistica società internazionale. La complessità di questo intreccio costituisce la radice dell’instabilità politica moderna, generando un conflitto difficilmente componibile tra ordine e legittimità.Il libro offre una ricostruzione di tale conflitto e del grande, ma fallimentare tentativo compiuto dal pensiero giuridico di dominarlo. Sono stati comunque Kelsen e Schmitt, sin dall’entre deux guerres, a delineare le prospettive con le quali ancora oggi ci confrontiamo, e cioè – rispettivamente - il globalismo giuridico e lo ‘scontro tra civiltà’. Esse non sembrano tuttavia in grado di dar conto della persistente spinta del nazionalismo verso la frammentazione, tendenza che coesiste e confligge con quella verso la globalizzazione.[...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.