Nel caso di archivi amministrativi, un aspetto particolarmente rilevante riguarda la definizione del dato amministrativo, che spesso non è di facile lettura e non è rispondente a definizioni e classificazioni utilizzate nella statistica ufficiale. Sempre citando Giovannini (2006), “l’uso di concetti, definizioni e classificazioni standardizzate accresce la coerenza delle informazioni provenienti da varie fonti, mentre l’esistenza di modifiche di carattere metodologico può impedire la comparabilità nel tempo delle serie storiche riferite alla medesima grandezza” (p.190). Un esempio a questo riguardo è la differente definizione di occupazione, così come può essere desunta dagli archivi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) e quella invece adottata dall’Istat in ottemperanza ai relativi regolamenti comunitari. D’altro canto, le informazioni statistiche sul mercato del lavoro in Italia, e in particolare sull’occupazione, possono essere desunte da diverse fonti e da una molteplicità di soggetti (Istat e altri enti del Sistan, Inps, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Economia, Regioni, …). L’atteggiamento dell’utilizzatore di fronte ad una gamma di informazioni così diversificata può essere di due tipi: si può scegliere a priori una fonte informativa, aderendo alle definizioni ed ai criteri in essa adottati, garantendo comparabilità limitata, nel tempo e nello spazio; in alternativa, si può tentare di ricostruire un quadro di comparazioni temporali, settoriali e territoriali, al fine di pervenire ad una più completa valutazione della situazione e dell’evoluzione dell’occupazione in Italia. Seguendo la logica dell’utilizzatore, questo secondo approccio è senza dubbio quello più utile e fecondo, ma è necessario allora evidenziare i punti di forza e le criticità che derivano dal ricorso a fonti diverse. Queste motivazioni portano dunque alla definizione degli obiettivi dell’indagine, ossia evidenziare i punti di forza e di criticità che gli archivi amministrativi dimostrano di avere se confrontati con consolidate rilevazioni statistiche, partendo da un caso specifico, il confronto tra i dati relativi all’occupazione provenienti dagli archivi dell’Inps e dall’indagine sulle forze di lavoro condotta dall’Istat.

Le indagini statistiche e le fonti amministrative: confronto e verifica della qualità delle informazioni

CICCARELLI, Andrea;ANTOLINI, Fabrizio;
2011-01-01

Abstract

Nel caso di archivi amministrativi, un aspetto particolarmente rilevante riguarda la definizione del dato amministrativo, che spesso non è di facile lettura e non è rispondente a definizioni e classificazioni utilizzate nella statistica ufficiale. Sempre citando Giovannini (2006), “l’uso di concetti, definizioni e classificazioni standardizzate accresce la coerenza delle informazioni provenienti da varie fonti, mentre l’esistenza di modifiche di carattere metodologico può impedire la comparabilità nel tempo delle serie storiche riferite alla medesima grandezza” (p.190). Un esempio a questo riguardo è la differente definizione di occupazione, così come può essere desunta dagli archivi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) e quella invece adottata dall’Istat in ottemperanza ai relativi regolamenti comunitari. D’altro canto, le informazioni statistiche sul mercato del lavoro in Italia, e in particolare sull’occupazione, possono essere desunte da diverse fonti e da una molteplicità di soggetti (Istat e altri enti del Sistan, Inps, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Economia, Regioni, …). L’atteggiamento dell’utilizzatore di fronte ad una gamma di informazioni così diversificata può essere di due tipi: si può scegliere a priori una fonte informativa, aderendo alle definizioni ed ai criteri in essa adottati, garantendo comparabilità limitata, nel tempo e nello spazio; in alternativa, si può tentare di ricostruire un quadro di comparazioni temporali, settoriali e territoriali, al fine di pervenire ad una più completa valutazione della situazione e dell’evoluzione dell’occupazione in Italia. Seguendo la logica dell’utilizzatore, questo secondo approccio è senza dubbio quello più utile e fecondo, ma è necessario allora evidenziare i punti di forza e le criticità che derivano dal ricorso a fonti diverse. Queste motivazioni portano dunque alla definizione degli obiettivi dell’indagine, ossia evidenziare i punti di forza e di criticità che gli archivi amministrativi dimostrano di avere se confrontati con consolidate rilevazioni statistiche, partendo da un caso specifico, il confronto tra i dati relativi all’occupazione provenienti dagli archivi dell’Inps e dall’indagine sulle forze di lavoro condotta dall’Istat.
2011
9788897369103
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/12435
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