La critica alla globalizzazione, alle asimmetrie di potere e alle omologazioni culturali, economiche e socio-politiche, attraverso la chiave ermeneutica e trasformativa della filosofia interculturale sono tra i nuclei tematici del pensiero di Raul Fornet-Betancourt, convinto che «il disegno neoliberale del mondo», che corrisponde appunto al mercato globalizzato del capitalismo, di fatto fagocita progressivamente il diritto all’autodeterminazione economica, politica, sociale, religiosa dei popoli e delle culture. Attraverso l’opera Trasformazione interculturale della filosofia, il filosofo cubano rimette in discussione i concetti dominanti ed eurocentrici di cultura, traccia i presupposti del progetto trasformativo del suo pensiero filosofico attraverso la categoria di interculturalità, l’analisi del dialogo interculturale, il ripensamento di categorie come civiltà e barbarie, promuove la pratica etica di una interrelazionalità volta al riconoscimento del plurale universo delle culture e dei popoli. Una «filosofia per il nostro tempo» in alternativa ai modelli egemonici ed etnocentrici, alle leggi del mercato e del consumo globale, all’ideologia totalitaria che ruba alle culture dell’umanità il diritto a determinare le proprie scelte, le forme di governo e di potere secondo il proprio tempo, il proprio spazio e preclude la libertà di decidere autonomamente sul proprio sviluppo umano e sociale.
La trasformazione interculturale della filosofia di Raul Fornet-Betancourt: sfida e risorsa per le democrazie del nostro tempo
F. Ricci
2022-01-01
Abstract
La critica alla globalizzazione, alle asimmetrie di potere e alle omologazioni culturali, economiche e socio-politiche, attraverso la chiave ermeneutica e trasformativa della filosofia interculturale sono tra i nuclei tematici del pensiero di Raul Fornet-Betancourt, convinto che «il disegno neoliberale del mondo», che corrisponde appunto al mercato globalizzato del capitalismo, di fatto fagocita progressivamente il diritto all’autodeterminazione economica, politica, sociale, religiosa dei popoli e delle culture. Attraverso l’opera Trasformazione interculturale della filosofia, il filosofo cubano rimette in discussione i concetti dominanti ed eurocentrici di cultura, traccia i presupposti del progetto trasformativo del suo pensiero filosofico attraverso la categoria di interculturalità, l’analisi del dialogo interculturale, il ripensamento di categorie come civiltà e barbarie, promuove la pratica etica di una interrelazionalità volta al riconoscimento del plurale universo delle culture e dei popoli. Una «filosofia per il nostro tempo» in alternativa ai modelli egemonici ed etnocentrici, alle leggi del mercato e del consumo globale, all’ideologia totalitaria che ruba alle culture dell’umanità il diritto a determinare le proprie scelte, le forme di governo e di potere secondo il proprio tempo, il proprio spazio e preclude la libertà di decidere autonomamente sul proprio sviluppo umano e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.