Il 29 maggio 1769 un dispaccio, sottoscritto da Maria Teresa d’Austria, decretava la confluenza dell’adunanza dei Filarmonici di Mantova, attiva in privato dal 1761, nella Reale accademia di Scienze e Belle lettere da poco riformata per illuminata volontà dell’impetratrice, del figlio co-reggente e dei suoi diretti consiglieri per la Lombardia. Rigenerando le prerogative culturali di Mantova, nei disegni imperiali la città era divenuta nei fatti una sorta di laboratorio culturale e sociale in stretta connessione con Milano. L’atto di rifondazione della nuova Colonia filarmonica rendeva dunque la musica parte di un ben più ampio progetto politico. La documentazione disponibile, oltre all’approfondimento delle attività musicali della Filarmonica mantovana, consente di mettere a fuoco alcune personalità di spicco, che vissero quella stagione e gli effetti degli atti compiuti. Emblematici sono i casi di Luigi Gatti (1740 – 1817), professionista retribuito dai filarmonici, e del giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791), ospite per una sera della neonata Filarmonica (16 gennaio 1770). Le loro vicende biografiche e artistiche, intrecciate con quelle della nuova Reale accademia di Scienze e Belle lettere, mostrano come la partecipazione continuativa o occasionale alla vita accademica costituisse un accesso privilegiato alla società cittadina in tutte le sue componenti, pubbliche e private, e come ciò abbia influito anche sulle loro opportunità professionali e sull’esportazione fuori Mantova di esperienze e pratiche.

La Colonia Filarmonica di Mantova e l’Europa musicale (1769-1775): Luigi Gatti e i Mozart

P. Besutti
2021-01-01

Abstract

Il 29 maggio 1769 un dispaccio, sottoscritto da Maria Teresa d’Austria, decretava la confluenza dell’adunanza dei Filarmonici di Mantova, attiva in privato dal 1761, nella Reale accademia di Scienze e Belle lettere da poco riformata per illuminata volontà dell’impetratrice, del figlio co-reggente e dei suoi diretti consiglieri per la Lombardia. Rigenerando le prerogative culturali di Mantova, nei disegni imperiali la città era divenuta nei fatti una sorta di laboratorio culturale e sociale in stretta connessione con Milano. L’atto di rifondazione della nuova Colonia filarmonica rendeva dunque la musica parte di un ben più ampio progetto politico. La documentazione disponibile, oltre all’approfondimento delle attività musicali della Filarmonica mantovana, consente di mettere a fuoco alcune personalità di spicco, che vissero quella stagione e gli effetti degli atti compiuti. Emblematici sono i casi di Luigi Gatti (1740 – 1817), professionista retribuito dai filarmonici, e del giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791), ospite per una sera della neonata Filarmonica (16 gennaio 1770). Le loro vicende biografiche e artistiche, intrecciate con quelle della nuova Reale accademia di Scienze e Belle lettere, mostrano come la partecipazione continuativa o occasionale alla vita accademica costituisse un accesso privilegiato alla società cittadina in tutte le sue componenti, pubbliche e private, e come ciò abbia influito anche sulle loro opportunità professionali e sull’esportazione fuori Mantova di esperienze e pratiche.
2021
978-88-85614-73-4
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