Per combattere lo spopolamento e le difficoltà economiche, alcune aree interne del nostro Paese hanno ideato progetti innovativi che si sono soffermati su due obiettivi principali: attrarre residenti e investire sul territorio. Tra i vari modi di attrarre residenti, si distingue il “Progetto case a 1 euro”, attraverso il quale si cerca di ripopolare meravigliosi borghi che stanno diventando deserti. Le case interessate sono spesso immobili fatiscenti o pericolanti di proprietà di privati, che vogliono disfarsene. Scegliere di vivere in un piccolo comune diventa così più agevole, poiché i vantaggi di una simile iniziativa sono notevoli per gli acquirenti, che spenderanno denaro unicamente per la ristrutturazione, entrando in possesso di un immobile di proprietà (fermo restando il rispetto di determinate clausole). Inoltre, con la ripopolazione di questi piccoli borghi (quali Cianciana in provincia di Agrigento, Lecce dei Marsi in provincia dell’Aquila, Montieri in provincia di Grosseto ed altri) si attiva l’economia di tutta la zona interessata, potendo anche scegliere di riqualificare l’immobile in un B&B o in un albergo diffuso. Proprio l’idea dell’albergo diffuso sta contribuendo ad aumentare gli investimenti in particolari zone delle aree interne, da cui è possibile trarre grande profitto, soprattutto se si sceglie di investire sulle qualità paesaggistiche, culturali, enogastronomiche e territoriali, che le rendono uniche rispetto ad altre. Ci sono casi in cui tali iniziative di marketing vengono prese anche da chi non conosce il nostro territorio in modo diretto, ma sviluppa un interesse talmente grande da decidere di volervi investire pur avendo una cittadinanza diversa. Ne è un esempio un progetto realizzato nel Comune di Santo Stefano di Sessanio (in provincia dell’Aquila) dall’imprenditore italo-svedese Daniele Elow Kihlgren, che nel 2014 ha acquistato degli edifici abbandonati e li ha trasformati in un albergo diffuso, chiamato Sextantio. Oggi, il Sextantio e Santo Stefano sono conosciuti a livello mondiale, e grazie a questo progetto è stata alimentata in poco tempo una continua richiesta per immobili in Abruzzo, in particolare da parte del mercato inglese. Si è partiti da un borgo quasi sconosciuto e si è arrivati a promuovere il nostro territorio sia in Italia che all’estero, tanto che l’albergo diffuso viene oggi studiato come modello italiano di sviluppo turistico responsabile. Oltre ai benefici economici quasi immediati che si traggono da questi progetti, si innescano poi processi a lungo termine che coinvolgono diverse realtà. È perciò interessante valutare quanto proficua sia in questi casi la contaminazione delle culture, sia come esempio che come risultato dei nuovi investimenti sul territorio.

Innovative Ideas to Promote the Territory: Culture Contacts and Investments in Inner Areas

Karina Iuvinale;Francesca Rosati
2021-01-01

Abstract

Per combattere lo spopolamento e le difficoltà economiche, alcune aree interne del nostro Paese hanno ideato progetti innovativi che si sono soffermati su due obiettivi principali: attrarre residenti e investire sul territorio. Tra i vari modi di attrarre residenti, si distingue il “Progetto case a 1 euro”, attraverso il quale si cerca di ripopolare meravigliosi borghi che stanno diventando deserti. Le case interessate sono spesso immobili fatiscenti o pericolanti di proprietà di privati, che vogliono disfarsene. Scegliere di vivere in un piccolo comune diventa così più agevole, poiché i vantaggi di una simile iniziativa sono notevoli per gli acquirenti, che spenderanno denaro unicamente per la ristrutturazione, entrando in possesso di un immobile di proprietà (fermo restando il rispetto di determinate clausole). Inoltre, con la ripopolazione di questi piccoli borghi (quali Cianciana in provincia di Agrigento, Lecce dei Marsi in provincia dell’Aquila, Montieri in provincia di Grosseto ed altri) si attiva l’economia di tutta la zona interessata, potendo anche scegliere di riqualificare l’immobile in un B&B o in un albergo diffuso. Proprio l’idea dell’albergo diffuso sta contribuendo ad aumentare gli investimenti in particolari zone delle aree interne, da cui è possibile trarre grande profitto, soprattutto se si sceglie di investire sulle qualità paesaggistiche, culturali, enogastronomiche e territoriali, che le rendono uniche rispetto ad altre. Ci sono casi in cui tali iniziative di marketing vengono prese anche da chi non conosce il nostro territorio in modo diretto, ma sviluppa un interesse talmente grande da decidere di volervi investire pur avendo una cittadinanza diversa. Ne è un esempio un progetto realizzato nel Comune di Santo Stefano di Sessanio (in provincia dell’Aquila) dall’imprenditore italo-svedese Daniele Elow Kihlgren, che nel 2014 ha acquistato degli edifici abbandonati e li ha trasformati in un albergo diffuso, chiamato Sextantio. Oggi, il Sextantio e Santo Stefano sono conosciuti a livello mondiale, e grazie a questo progetto è stata alimentata in poco tempo una continua richiesta per immobili in Abruzzo, in particolare da parte del mercato inglese. Si è partiti da un borgo quasi sconosciuto e si è arrivati a promuovere il nostro territorio sia in Italia che all’estero, tanto che l’albergo diffuso viene oggi studiato come modello italiano di sviluppo turistico responsabile. Oltre ai benefici economici quasi immediati che si traggono da questi progetti, si innescano poi processi a lungo termine che coinvolgono diverse realtà. È perciò interessante valutare quanto proficua sia in questi casi la contaminazione delle culture, sia come esempio che come risultato dei nuovi investimenti sul territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/117655
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