Non è più procrastinabile un’inversione della politica italiana ed europea orientata ad un rinnovamento che privilegi la centralità dello studente posto al centro del processo di insegnamento/apprendimento e con i docenti sensibilizzati ad una cultura del lavoro in team. La prospettiva educativa deve sollecitare le capacità di qualunque persona e valorizzare tutte le risorse disponibili in ogni processo evolutivo. Per queste ragioni l’educazione deve esigere costantemente uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona (affettive, emotive, spirituali, sociali, linguistiche, cognitive, estetiche e motorie) e in tutti i momenti della vita. Sono necessari docenti nuovi e preparati con competenze tese all’autonomia e alla responsabilità, con conoscenze pedagogiche centrate su situazioni di apprendimento. Per i docenti (a maggior ragione per i docenti di sostegno) non può più essere ineludibile un processo di consapevolezza e di consolidamento delle competenze attraverso un loro collegamento a determinate situazioni di apprendimento che chiamino in causa specifici e delimitati problemi e particolari compiti. I docenti di sostegno devono essere supportati, attraverso percorsi formativi adeguati, per riflettere criticamente sulle relazioni che intercorrono tra pratiche didattiche, aspettative di carriera e traiettorie di sviluppo professionale. Le rappresentazioni che queste figure hanno sul loro ruolo e sulla loro identità professionale sono un terreno di ricerca e analisi da esplorare. La collaborazione tra le università, le istituzioni scolastiche territoriali e i docenti può facilitare la costruzione di un sapere teorico rigoroso ma anche rilevante per la pratica; per questa via i docenti di sostegno devono divenire soggetti professionalmente ad alta competenza relazionale, capaci di attivare processi di apprendimento inclusivi.
LE ORGANIZZAZIONI CHE PRODUCONO CONOSCENZA: L'IDENTITA' PROFESSIONALE E LE COMPETENZE DEI DOCENTI DI SOSTEGNO
Braga Adolfo
2020-01-01
Abstract
Non è più procrastinabile un’inversione della politica italiana ed europea orientata ad un rinnovamento che privilegi la centralità dello studente posto al centro del processo di insegnamento/apprendimento e con i docenti sensibilizzati ad una cultura del lavoro in team. La prospettiva educativa deve sollecitare le capacità di qualunque persona e valorizzare tutte le risorse disponibili in ogni processo evolutivo. Per queste ragioni l’educazione deve esigere costantemente uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona (affettive, emotive, spirituali, sociali, linguistiche, cognitive, estetiche e motorie) e in tutti i momenti della vita. Sono necessari docenti nuovi e preparati con competenze tese all’autonomia e alla responsabilità, con conoscenze pedagogiche centrate su situazioni di apprendimento. Per i docenti (a maggior ragione per i docenti di sostegno) non può più essere ineludibile un processo di consapevolezza e di consolidamento delle competenze attraverso un loro collegamento a determinate situazioni di apprendimento che chiamino in causa specifici e delimitati problemi e particolari compiti. I docenti di sostegno devono essere supportati, attraverso percorsi formativi adeguati, per riflettere criticamente sulle relazioni che intercorrono tra pratiche didattiche, aspettative di carriera e traiettorie di sviluppo professionale. Le rappresentazioni che queste figure hanno sul loro ruolo e sulla loro identità professionale sono un terreno di ricerca e analisi da esplorare. La collaborazione tra le università, le istituzioni scolastiche territoriali e i docenti può facilitare la costruzione di un sapere teorico rigoroso ma anche rilevante per la pratica; per questa via i docenti di sostegno devono divenire soggetti professionalmente ad alta competenza relazionale, capaci di attivare processi di apprendimento inclusivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.