La questione della pena di morte non divide solo le persone, ma anche gli stati. Sulla pena di morte la comunità internazionale si divide secondo linee diverse da quelle lungo le quali si divide rispetto ad altre questioni. Europa e Stati Uniti, le due componenti del mondo occidentale, rappresentano addirittura le “ali estreme” dei due schieramenti, quello degli “abolizionisti” e quello dei “mantenitori”. Gli stati abolizionisti ritengono che la questione della pena di morte sia una questione di principio; che la pena capitale sia una violazione dei diritti umani internazionalmente riconosciuti e che sia pertanto, ormai, una questione di rilevanza internazionale. In altre parole, ritengono di avere il diritto (e di essere in dovere) di promuoverne l’abolizione ovunque. Gli stati mantenitori, invece, sostengono che la pena di morte non sia una violazione di norme internazionali sui diritti umani e che, pertanto, la scelta di mantenerla o meno sia semplicemente una questione di opportunità, che ogni stato ha il diritto di compiere libero da interferenze esterne.Il libro prende in esame questo, ormai annoso, braccio di ferro tra due schieramenti “trasversali” di Stati, individuando e analizzando i diversi profili che ha gradualmente assunto, di pari passo con il graduale prevalere degli abolizionisti, l’“internazionalizzazione” della pena di morte.[...]
La pena di morte. Una questione di principio
MARCHESI, Antonio
2004-01-01
Abstract
La questione della pena di morte non divide solo le persone, ma anche gli stati. Sulla pena di morte la comunità internazionale si divide secondo linee diverse da quelle lungo le quali si divide rispetto ad altre questioni. Europa e Stati Uniti, le due componenti del mondo occidentale, rappresentano addirittura le “ali estreme” dei due schieramenti, quello degli “abolizionisti” e quello dei “mantenitori”. Gli stati abolizionisti ritengono che la questione della pena di morte sia una questione di principio; che la pena capitale sia una violazione dei diritti umani internazionalmente riconosciuti e che sia pertanto, ormai, una questione di rilevanza internazionale. In altre parole, ritengono di avere il diritto (e di essere in dovere) di promuoverne l’abolizione ovunque. Gli stati mantenitori, invece, sostengono che la pena di morte non sia una violazione di norme internazionali sui diritti umani e che, pertanto, la scelta di mantenerla o meno sia semplicemente una questione di opportunità, che ogni stato ha il diritto di compiere libero da interferenze esterne.Il libro prende in esame questo, ormai annoso, braccio di ferro tra due schieramenti “trasversali” di Stati, individuando e analizzando i diversi profili che ha gradualmente assunto, di pari passo con il graduale prevalere degli abolizionisti, l’“internazionalizzazione” della pena di morte.[...]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.