Il “I Forum Internazionale del Gran Sasso”, svoltosi a Teramo nei giorni 25 e 26 giugno 2018, organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con l’Università degli Studi di Teramo, con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia e con la Regione Abruzzo, ha visto la partecipazione di personalità ed esperti di Università ed Enti di Ricerca per un confronto a tutto campo sul tema “Dove il passato incontra il futuro. Il contributo dei Centri di Ricerca in Europa”, suddiviso in dieci aree tematiche, dall’astrofisica al diritto, dalla biologia all’economia, fino alle scienze umanistiche, su cui è stato possibile riflettere per orientarsi e ridefinire i principi del nostro vivere civile, nell’epoca dei grandi cambi di paradigma. Non vi è dubbio che il grande protagonista di questo evento è stato l’uomo e la sua predisposizione storica a collegare fra loro passato, presente e futuro attraverso il pensiero e la ricerca di potenziali sentieri da intraprendere per dare contenuto concreto alla speranza. Tradizionalmente il tema scelto per la celebrazione del I Forum Internazionale del Gran Sasso è affidato al pensiero filosofico, il quale – a partire da M. Heidegger, H. Arendt, K. Jaspers, P. Ricoeur – ha ampiamente sviluppato un filone di riflessione tutto contemporaneo. Tuttavia, il rapporto tra passato e futuro riguarda tutto l’uomo; esso è un tema trasversale che sfida ogni campo dello scibile umano e segna ogni forma di ricerca e professionalità. Da qui, la sfida rivolta all’Università e, in particolare, a tutte le facoltà. L’evento, di portata internazionale, grazie anche ai contribuiti di docenti di Università straniere, aderendo all’invito dell’Unione Europea di porre in primo piano storia, cultura, arte e natura, in un anno, quale quello del 2018, dedicato al patrimonio europeo, ha visto la presenza, nel corso della “Cerimonia inaugurale”, svoltasi presso la Sala polifunzionale della Provincia di Teramo, del Ministro per gli Affari Esteri, Moavero Milanesi. “Il tema del I Forum Internazionale dei docenti universitari del Gran Sasso – ha affermato S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri – è un invito a riscoprire il ruolo delle Università e dei Centri di ricerca in quel cambiamento d’epoca che Papa Francesco ha indicato, non solo per l’Europa, ma per tutta la società contemporanea. Per la sua origine europea – ha continuato Mons. Leuzzi – l’Università, e con essa i Centri di Ricerca, è chiamata a riscoprire la sua vocazione e a rispondere alle sfide del cambiamento d’epoca che sollecitano il rilancio della conoscenza e della carità intellettuale. Non si può rinnovare l’Europa, infatti, senza una nuova capacità progettuale che ha bisogno di una continua elaborazione culturale capace di coinvolgere tutti i cittadini. La Chiesa, dal cui cuore è nata l’Università, ex Corde Ecclesiae, desidera incoraggiare e sostenere tutte le comunità accademiche e scientifiche affinché la loro terza missione, ovvero la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società, sia accolta come indispensabile servizio per il futuro dell’Europa”. “Ho apprezzato molto – ha dichiarato il Rettore dell’Università degli Studi di Teramo Luciano D’Amico – l’iniziativa del nostro Vescovo di riunire le Università e i Centri di ricerca della Regione per una profonda, quanto necessaria, riflessione sul valore dell’eredità culturale dei secoli passati nelle grandi sfide del futuro. Uno spaccato di ciò che siamo stati, per comprendere chi siamo, per un «futuro della memoria» all’interno dell’Europa – la grande costruzione politica del Novecento che festeggia, un secolo dopo, la fine del conflitto della 1° Guerra Mondiale e che da quasi settanta anni ha cancellato l’idea stessa della guerra e può ricordare finalmente in pace e riconciliata con se stessa”. L’evento, dunque, ha avuto l’obiettivo di coinvolgere tutte le forze intellettuali, culturali e produttive, per rafforzare il senso di appartenenza ad uno spazio comune europeo che invita a ripartire con coraggio attraverso una nuova progettualità sul territorio. Ed è proprio in tale direzione che risulta estremamente importante valorizzare concretamente tutte le istituzioni accademiche impegnate a promuovere la terza missione delle Università: ha partecipato all’iniziativa, infatti, anche l’Istituto Statale Superiore di Studi Musicali e Coreutici “Gaetano Braga” di Teramo allietando tutti i relatori intervenuti e l’intera città di Teramo, la sera del 25 giugno 2018, con il “Concerto per l’Europa”, tenutosi presso la Cattedrale di Teramo a cura dell’Orchestra Sinfonica dell’Istituto “Braga”. Prof. Emilio Bettini Prof.ssa Daniela Tondini

Atti del I Forum Internazionale del Gran Sasso sul tema "Dove il passato incontra il futuro. Il contributo delle Università e dei Centri di Ricerca in Europa"

D. TONDINI
2019-01-01

Abstract

Il “I Forum Internazionale del Gran Sasso”, svoltosi a Teramo nei giorni 25 e 26 giugno 2018, organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con l’Università degli Studi di Teramo, con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia e con la Regione Abruzzo, ha visto la partecipazione di personalità ed esperti di Università ed Enti di Ricerca per un confronto a tutto campo sul tema “Dove il passato incontra il futuro. Il contributo dei Centri di Ricerca in Europa”, suddiviso in dieci aree tematiche, dall’astrofisica al diritto, dalla biologia all’economia, fino alle scienze umanistiche, su cui è stato possibile riflettere per orientarsi e ridefinire i principi del nostro vivere civile, nell’epoca dei grandi cambi di paradigma. Non vi è dubbio che il grande protagonista di questo evento è stato l’uomo e la sua predisposizione storica a collegare fra loro passato, presente e futuro attraverso il pensiero e la ricerca di potenziali sentieri da intraprendere per dare contenuto concreto alla speranza. Tradizionalmente il tema scelto per la celebrazione del I Forum Internazionale del Gran Sasso è affidato al pensiero filosofico, il quale – a partire da M. Heidegger, H. Arendt, K. Jaspers, P. Ricoeur – ha ampiamente sviluppato un filone di riflessione tutto contemporaneo. Tuttavia, il rapporto tra passato e futuro riguarda tutto l’uomo; esso è un tema trasversale che sfida ogni campo dello scibile umano e segna ogni forma di ricerca e professionalità. Da qui, la sfida rivolta all’Università e, in particolare, a tutte le facoltà. L’evento, di portata internazionale, grazie anche ai contribuiti di docenti di Università straniere, aderendo all’invito dell’Unione Europea di porre in primo piano storia, cultura, arte e natura, in un anno, quale quello del 2018, dedicato al patrimonio europeo, ha visto la presenza, nel corso della “Cerimonia inaugurale”, svoltasi presso la Sala polifunzionale della Provincia di Teramo, del Ministro per gli Affari Esteri, Moavero Milanesi. “Il tema del I Forum Internazionale dei docenti universitari del Gran Sasso – ha affermato S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri – è un invito a riscoprire il ruolo delle Università e dei Centri di ricerca in quel cambiamento d’epoca che Papa Francesco ha indicato, non solo per l’Europa, ma per tutta la società contemporanea. Per la sua origine europea – ha continuato Mons. Leuzzi – l’Università, e con essa i Centri di Ricerca, è chiamata a riscoprire la sua vocazione e a rispondere alle sfide del cambiamento d’epoca che sollecitano il rilancio della conoscenza e della carità intellettuale. Non si può rinnovare l’Europa, infatti, senza una nuova capacità progettuale che ha bisogno di una continua elaborazione culturale capace di coinvolgere tutti i cittadini. La Chiesa, dal cui cuore è nata l’Università, ex Corde Ecclesiae, desidera incoraggiare e sostenere tutte le comunità accademiche e scientifiche affinché la loro terza missione, ovvero la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società, sia accolta come indispensabile servizio per il futuro dell’Europa”. “Ho apprezzato molto – ha dichiarato il Rettore dell’Università degli Studi di Teramo Luciano D’Amico – l’iniziativa del nostro Vescovo di riunire le Università e i Centri di ricerca della Regione per una profonda, quanto necessaria, riflessione sul valore dell’eredità culturale dei secoli passati nelle grandi sfide del futuro. Uno spaccato di ciò che siamo stati, per comprendere chi siamo, per un «futuro della memoria» all’interno dell’Europa – la grande costruzione politica del Novecento che festeggia, un secolo dopo, la fine del conflitto della 1° Guerra Mondiale e che da quasi settanta anni ha cancellato l’idea stessa della guerra e può ricordare finalmente in pace e riconciliata con se stessa”. L’evento, dunque, ha avuto l’obiettivo di coinvolgere tutte le forze intellettuali, culturali e produttive, per rafforzare il senso di appartenenza ad uno spazio comune europeo che invita a ripartire con coraggio attraverso una nuova progettualità sul territorio. Ed è proprio in tale direzione che risulta estremamente importante valorizzare concretamente tutte le istituzioni accademiche impegnate a promuovere la terza missione delle Università: ha partecipato all’iniziativa, infatti, anche l’Istituto Statale Superiore di Studi Musicali e Coreutici “Gaetano Braga” di Teramo allietando tutti i relatori intervenuti e l’intera città di Teramo, la sera del 25 giugno 2018, con il “Concerto per l’Europa”, tenutosi presso la Cattedrale di Teramo a cura dell’Orchestra Sinfonica dell’Istituto “Braga”. Prof. Emilio Bettini Prof.ssa Daniela Tondini
2019
978-88-943702-2-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/107872
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